Acqua inquinata in condominio: chi è tenuto a rispondere del danno

Se dai rubinetti di un condominio esce acqua inquinata o impura a chi bisogna attribuire la colpa? I soggetti che devono rispondere alle sanzioni.

Moltissime persone ogni giorno utilizzano l’acqua dei rubinetti per lavarsi, ma anche per cucinare e spesso per bere. Questo significa che, qualora nell’acqua dei rubinetti fossero presenti degli agenti inquinanti, il pericolo per la salute pubblica sarebbe molto alto.

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L’acqua inquinata può essere pericolosa quali i rischi che si corrono (Giustiziagiusta.info)

Quando si beve acqua inquinata o infetta si va incontro a rischi più o meno seri che vanno dalla gastroenterite al vero e proprio avvelenamento: entrambi possono avere conseguenze anche gravi sulla salute di un individuo.

Per questo motivo l’acqua degli acquedotti pubblici è sempre sottoposta a severi controlli di qualità. Quando questi non dovessero essere condotti con la giusta tempestività e soprattutto con la giusta frequenza, si potrebbero verificare problematiche anche gravi di cui, a livello giuridico, devono rispondere determinati soggetti.

Chi è il responsabile legale dell’acqua inquinata in condominio?

La responsabilità di garantire la potabilità delle acque che servono il condominio pertiene all’amministratore di condominio. Questo significa che, tra le sue varie mansioni, l’amministratore deve anche raccogliere e prendere nota di tutte le segnalazioni da parte dei condomini riguardanti anomalie nell’acqua che esce dai rubinetti.

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La gastroenterite è una delle conseguenze più comuni per chi beve acqua inquinata (Giustiziagiusta.info)

Questo significa che se l’acqua dovesse risultare maleodorante, dovesse assumere un colore particolare o presentasse vari altri problemi del genere, sarà sempre necessarie contattare l’amministratore e chiedere un suo intervento diretto.

L’amministratore dovrà prendere tutti i provvedimenti del caso per ripristinare la condizione ideale di perfetta salubrità dell’acqua. Se non dovesse farlo, o non dovesse agire in maniera abbastanza tempestiva, l’amministratore di condominio potrebbe andare incontro a una sanzione amministrativa dai 5.000 ai 30.000 Euro a seconda dell’entità del danno.

In determinati casi però anche il Sindaco della città in cui si trova il condominio potrebbe essere ritenuto responsabile di corrompimento delle acque mediante omissione. Il corrompimento delle acque è leggermente diverso dall’avvelenamento, e si verifica quando nelle acque potabili si riversano sostanze non definibili come veleni ma comunque potenzialmente pericolose per la salute.

Se il Sindaco non ha provveduto a riparare un guasto, una perdita o un problema di qualsiasi genere lungo l’acquedotto cittadino, potrebbe essere ritenuto responsabile dei danni subiti dai cittadini che si dichiarano parte civile per essere stati affetti da gastroenteriti e altri problemi intestinali.

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