Un errore durante la fase di presentazione della dichiarazione dei redditi con il modello 730/2024 è sempre dietro l’angolo. Ma ci sono errori ed errori. Dimenticare di inserire una fattura per una spesa sanitaria anche se di importo alto, porta a perdere il 19% di quell’importo.
1.000 euro dal dentista permettono di recuperare 190 euro come sgravio fiscale. Ma una errata interpretazione delle Certificazioni Uniche rilasciate dal datore di lavoro, possono produrre un danno ben maggiore. E spesso il contribuente nemmeno si rende conto di quello che ha fatto. E chi commette questo errore nel modello 730 paga 1.380 euro di imposta che invece non dovrebbe.
Ecco le cose che bisogna assolutamente controllare
Una cosa fondamentale per chi sta per presentare il modello 730/2024 con la versione precompilata è controllare tutti i dati di tutte le Certificazioni Uniche che ha in suo possesso. Perché molti contribuenti hanno più CU in base ai rapporti di lavoro che hanno intrattenuto o in base a periodi di non lavoro coperti da sussidi o ammortizzatori sociali. Proprio in presenza di più certificazioni uniche possono nascere problematiche relative alle detrazioni per lavoro dipendente che sono una possibilità che il TUIR offre di risparmiare sulle tasse.
Sembra infatti che quando ci siano diverse Certificazioni Uniche per alcuni contribuenti nel 730/2024 precompilato mancano i giorni di lavoro utili a fruire della relativa detrazione. Può arrivare a 1.910 euro e non può essere più bassa di 1.380 euro per i contribuenti con lavoro dipendente a tempo determinato e con reddito fino a 15.000 euro.
Chi commette questo errore nel modello 730 paga 1.380 euro di imposta che invece non dovrebbe
Il problema è che le detrazioni sono rapportate al numero di giorni di lavoro svolti. Se non vengono riportati i giorni esatti sommandoli da tutte le Certificazioni Uniche, la detrazione può essere applicata in maniera sbagliata. E se i giorni mancano del tutto, la detrazione non viene applicata. In questo caso il contribuente si trova di fatto con 1.380 euro di imposta versata o da versare, che invece grazie alle detrazioni verrebbe azzerata. E se già versata, verrebbe restituita con un rimborso fiscale.
Di fatto, soldi persi. Quindi, per il contribuente che non provvede a correggere il dato della precompilata, magari accettando la dichiarazione così come si trova nel suo cassetto fiscale. La detrazione massima può essere rapportata a massimo 365 giorni, cioè all’anno intero di lavoro. Evidente che, se la somma di tutti i giorni di lavoro e non presenti nelle Certificazioni Uniche superano i 365 giorni, non si possono inserire numeri più alti. Il contribuente deve inserire nella casella del 730 solo 365.