
Cosa fare se si viene esclusi dalle chat di classe? - giustiziagiusta.info
Le interazioni sociali tra adolescenti avvengono sempre più spesso in contesti virtuali, come le chat di gruppo su piattaforme di messaggistica.
Gli spazi di interazione online, che dovrebbero favorire la comunicazione e la condivisione, possono trasformarsi in luoghi di esclusione e bullismo, con effetti devastanti sulla salute emotiva e sociale dei giovani.
Prendiamo come esempio la storia di Filippo, un ragazzo sensibile e introverso, il cui vissuto offre importanti spunti di riflessione sull’esclusione sociale e sul supporto genitoriale.
Un cambiamento difficile
Filippo ha sempre avuto una vita sociale relativamente serena, soprattutto durante le scuole medie, dove ha instaurato buone amicizie. Tuttavia, l’ingresso al liceo ha rappresentato un cambiamento significativo. La madre di Filippo descrive questo passaggio come un momento di grande incertezza, dove il ragazzo si è trovato a dover ricominciare da zero.
“Dopo aver legato con un gruppo di tre ragazzi, è avvenuto un evento che ha cambiato tutto: una partita di calcio”, racconta la madre. Durante questo incontro, un litigio per un fallo ha segnato l’inizio di una serie di dinamiche negative che hanno portato all’esclusione di Filippo dalla chat di classe.
L’esclusione dalla chat
Quando Filippo ha realizzato di essere stato estromesso dalla chat, il suo stato d’animo si è trasformato in ansia e tristezza. Nessuno dei suoi compagni ha avuto il coraggio di comunicargli l’esclusione, amplificando il suo senso di solitudine.

Questa situazione mette in luce un aspetto cruciale delle relazioni sociali giovanili: la difficoltà di affrontare i conflitti e la mancanza di empatia nel gestire le emozioni altrui. È fondamentale che gli adolescenti imparino a comunicare apertamente e a risolvere i conflitti, piuttosto che ricorrere all’esclusione come forma di risoluzione.
La risposta della psicologa
La psicologa Maria Claudia Biscione, intervistata dalla madre di Filippo, offre spunti di riflessione preziosi. Secondo l’esperta, è essenziale che i genitori permettano ai propri figli di affrontare esperienze difficili, poiché queste possono rafforzarli e aiutarli a sviluppare competenze relazionali necessarie per la vita.
“È importante che i ragazzi imparino a gestire le difficoltà relazionali e che comprendano che, a volte, le esperienze negative possono essere occasioni di crescita”, afferma Biscione.
Amicizie difficili: come affrontarle
Biscione suggerisce a Filippo di cercare amicizie più affini alla sua personalità, anche se ciò significa allontanarsi dal gruppo attuale. “Non è mai troppo tardi per trovare persone che comprendano e accettino il tuo modo di essere”, continua la psicologa. La creazione di legami autentici è fondamentale, e a volte è sufficiente un piccolo gruppo di amici fidati per sentirsi supportati e compresi. Questo approccio può risultare difficile, ma è cruciale per il benessere emotivo dell’adolescente.
Infine, è importante sottolineare che non è necessario avere un vasto numero di amici per sentirsi soddisfatti e felici. Anche un piccolo gruppo di amici può offrire il supporto emotivo necessario per affrontare le sfide quotidiane. Loredana potrebbe considerare di fare un passo indietro, permettendo a Filippo di affrontare questa difficoltà in autonomia. L’essenziale è che il ragazzo non si senta solo e che possa costruire relazioni significative, basate sulla comprensione reciproca e sull’accettazione