Se una persona inciampa e cade a causa di un marciapiede sconnesso chi è tenuto a risarcirla? In alcuni casi può essere il comune.
I motivi per cui un pedone può inciampare e cadere mentre cammina lungo un marciapiede possono essere molti. Si può trattare, ad esempio, di una buca nella pavimentazione oppure di una irregolarità nella copertura del marciapiede causata dal corrugamento della pavimentazione a causa di radici sporgenti.
A seguito di una caduta più o meno rovinosa un cittadino può dover sopportare danni biologici ed economici anche significativi, ritrovandosi quindi in una situazione di disagio anche prolungata. Un cittadino che si trovi in questa spiacevole situazione ha diritto di fare causa al comune allo scopo di ottenere un risarcimento adeguato ai danni che ha subito.
Ovviamente il risarcimento non è automatico: si gode di questo particolare trattamento economico soltanto se si è in grado di dimostrare una serie di informazioni, prima di tutto lo stato della pavimentazione del marciapiede nel punto nel momento in cui è avvenuta la caduta.
In seconda battuta bisognerà essere in grado di provare che la caduta non è stata provocata da una disattenzione nel comportamento di chi è inciampato. Se la persona in questione stava correndo, guardando lo smartphone o leggendo un libro, allora si può considerare distratta.
Quando si può chiedere il risarcimento al comune?
Ogni Comune ha la responsabilità del mantenimento in sicurezza e in buone condizioni delle strade cittadine. Questo significa che il Comune è tenuto a monitorare le strade, individuare punti critici o pericolosi, segnalarli in maniera appropriata per evitare incidenti e provvedere tempestivamente alle necessarie riparazioni.
Questo significa che se la caduta è stata provocata dal sollevamento delle radici di un albero o da una buca non riparata, allora la responsabilità è del comune. Per ottenere un risarcimento, però, il pericolo dev’essere poco evidente, quindi infido e difficile da evitare. Se invece il danno tanto evidente da essere molto facile da notare, con ogni probabilità il cittadino perderà la causa nei confronti del comune.
Per quanto riguarda invece il risarcimento, se dovesse vincere la causa il cittadino avrà diritto a tre distinte voci di risarcimento e, nello specifico:
- risarcimento danno economico: in cui rientrano sia le eventuali spese mediche sia gli introiti che il cittadino non ha potuto guadagnare perché gli è stato impossibile lavorare a causa delle ferite riportate dopo la caduta, a patto ovviamente che possa presentare dei documenti che li attestino
- risarcimento danno morale: viene determinato direttamente dal giudice sulla base della sofferenza psicologica che il cittadino ha dovuto affrontare a causa della caduta
- risarcimento danno biologico: viene corrisposto al cittadino se la caduta ha provocato una menomazione temporanea o permanente (un braccio rotto, un occhio gonfio, un dente scheggiato).