INPS, scattano i controlli per i pensionati: c’è chi rischia di dover restituire tutto

L’istituto Nazionale della Previdenza Sociale ha avviato azioni per recuperare i soldi concessi indebitamente ad alcuni pensionati.

La pensione è un diritto innegabile per quelle categorie di lavoratori che ne possiedono i requisiti. Tuttavia, può capitare che i cittadini decidano di non dichiarare correttamente le proprie entrate; condizione che non solo penalizza lo stesso, ma lo vede andare incontro ad una sanzione che prevede la restituzione del denaro percepito indebitamente.

controlli ai pensionati
Scattano i controlli ai pensionati da parte dell’INPS (Giustiziagiusta.info)

Spesso, i pensionati cercano di arrotondare la propria pensione con del lavoro occasionale e di breve durata. Seppur questa condizione venga concessa, è bene sapere che vi sono dei limiti ben precisi che il contribuente non deve sforare. D’altro canto, la mancata dichiarazione delle entrate extra deve sempre essere dichiarata, e se ciò non accade, il rischio è quello di venire colti sul fatto da stringenti controlli, come sta avvenendo in questo periodo. In questo scenario rigido e complesso, è bene fare chiarezza sulla questione, distinguendo tipologia di pensione e limite di cumulo del reddito.

Nuovi controlli INPS ai pensionati: chi dovrà restituire l’assegno

Come accennato in precedenza, L’INPS, l’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale, ha adottato misure per recuperare fondi pensionistici in alcune situazioni in cui i pensionati non rispettano le condizioni previste per il trattamento previdenziale. Questo approccio adottato, mira a garantire una distribuzione equa delle risorse e a evitare così, un uso improprio dei benefici pensionistici.

Restituzione assegno pensionistico
Controlli sulle pensioni 2024: in quale caso l’INPS potrebbe attuare accertamenti (Giustiziagiusta.info)

Spesso, i casi di recupero coinvolgono pensionati che cercano di integrare il proprio reddito attraverso lavori occasionali o di breve durata. Questo però, violando le regole stabilite per la percezione della pensione. Ad esempio, la Quota 103 impone il divieto di cumulo del reddito da lavoro, mentre altre misure possono permettere il lavoro entro specifici limiti di reddito.

La legge di Bilancio 2024 ha introdotto alcune modifiche importanti. Nella stessa viene confermato il divieto di cumulo della pensione con i redditi da lavoro dipendente o autonomo fino al raggiungimento dei requisiti per la pensione di vecchiaia. Tuttavia, è stata prevista un’eccezione per i redditi da lavoro autonomo occasionale, consentendo il cumulo fino a un massimo di 5.000 euro lordi annui (quota massima per considerare un lavoro come sporadico).

Queste informazioni sono state rese pubbliche dall’INPS il 30 gennaio 2024. È fondamentale che i pensionati siano consapevoli di queste condizioni e limiti. Superarli, infatti, comporta la decadenza dal beneficio e la richiesta di restituzione dei fondi percepiti indebitamente previo controlli del caso.

Un altro aspetto da considerare riguarda l’Ape sociale, che non è compatibile con ammortizzatori sociali di sostegno al reddito. Inoltre, è incompatibile con il reddito da lavoro dipendente o autonomo. Infine, anche in questo caso vi è un limite di reddito da lavoro autonomo occasionale di 5.000 euro lordi annui.

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