Novità fondamentali per gli stipendi, i lavoratori potranno infatti accedere ad una maggiorazione del 30% sul loro salario.
Questa notizia farà felici molti perché un incremento sullo stipendio di questo tipo è sicuramente di tutto rispetto soprattutto in relazione e proporzione a quanti non hanno una cifra molto bassa a fine mese. Un aiuto importante che viene riconosciuto anche a fronte di un momento storico delicato.
![Stipendi storico aumento](https://www.giustiziagiusta.info/wp-content/uploads/2024/02/calcolatrice-21022024-giustiziagiusta.info_.jpg)
Aumenti, inflazione, redditi che sono piuttosto statici e categorie in difficoltà non sono ovviamente uno spiraglio di luce e per questo il Governo ha scelto di procedere attraverso agevolazioni e supporto di altro tipo.
Aumento sul salario del 30%: a quale categoria spetta
Un nuovo decreto legge ha portato al rafforzamento della pubblica amministrazione, l’obiettivo è quello di consentire un aumento dei compensi per una categoria particolare ovvero i ricercatori. Quello che è accaduto negli ultimi anni infatti è una vera e propria fuga di cervelli che hanno dovuto trovare lavoro altrove, per fare carriera più velocemente ma anche per avere dei riconoscimenti economici più importanti.
![storico aumento lavoratori](https://www.giustiziagiusta.info/wp-content/uploads/2024/02/euro-21022024-giustiziagiusta.info_.jpg)
Questa condizione ha portato nel tempo a un fenomeno di massa che pesa soprattutto in relazione al fatto che il Paese progressivamente risente, anche a livello pratico, di figure specializzate in determinati ambiti. Quindi sono stati stabiliti compensi aggiuntivi che saranno fruibili per i professori e per i ricercatori a tempo determinato, questi riguardano in particolare i vincitori dell’assegno di ricerca Horizon Europe. Saranno attivi durante tutto il periodo di validità del progetto e verranno erogati da Enti e Università, quindi non peseranno sulle casse dello Stato.
L’aumento di stipendio per ricercatori e in via temporanea ovviamente non è utile a fermare il fenomeno, si tratta di un approccio minimo e ristretto ma è comunque un’opportunità. Resta valido, come sottolineato a livello nazionale, che questi lavoratori e professionisti sono un patrimonio per il Paese e non dargli le giuste chance equivale nel tempo a farli migrare altrove dove possono trovare salari elevatissimi, possibilità di carriera facilitate e anche incentivi quindi di base condizioni di vita migliori.
L’aspetto retributivo in Italia ha una chiave importante, gli stipendi oscillano tra i 1400 e i 1900 euro a seconda della loro anzianità di servizio e talvolta si resta ricercatori per un periodo molto lungo prima di intraprendere poi gli step successivi del proprio percorso, quindi si fa slittare tutto a un’età più matura. Tutte evidenze che devono essere prese in considerazione e che dovranno portare a interventi più importanti del 30% in via temporanea per arginare il pericolo.