Come si legge correttamente l’attestazione ISEE: il significato di ogni voce

Leggere correttamente l’ISEE e le sue voci permette di evitare errori e anche verificare eventuali omissioni che possono capitare.

Che il documento venga redatto personalmente quindi mediante il sito dell’INPS in formula precompilata o meno, o che sia stato prodotto da un CAF o patronato c’è sempre la necessità di verificare un controllo. Basta un minimo errore nella DSU per dare seguito a un documento che non è quello necessario.

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Voci del modello ISEE, come leggerlo correttamente (Giustiziagiusta.info)

L’attestazione ISEE è fondamentale in Italia perché fotografa la propria condizione economica quindi offre la possibilità di accedere a bonus, agevolazioni e benefici perché tutto si basa su quanto riportato al suo interno. Per questo non deve essere mai sottovalutata e va revisionata anche dopo.

Come leggere correttamente l’ISEE

Il modello ISEE è il prodotto di quelli che sono i dati inseriti in corso di DSU, quindi la prima cosa da fare è assicurarsi che si è scelto il format giusto. Si parla di ISEE ma non sono tutti uguali, alcuni sono destinati esclusivamente ai bonus per la scuola, altri per chi ha patologie o disabili, altri ancora per i minori quindi questa selezione è importantissima perché darà un esito differente a seconda del tipo scelto.

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Leggere correttamente l’ISEE (Giustiziagiusta.info)

Una volta pronto si vanno a compilare tutti i dati, la procedura è abbastanza articolata perché bisogna inserire quelli economici personali, quelli che sono relativi al lavoro, beni mobili e immobili, investimenti, auto, moto e ogni cosa che riguarda in maniera diretta o indiretta la sfera economica. Una volta prodotto il documento si ottengono due file, uno completo con tutti i dettagli di quanto è stato inserito all’interno dell’ISEE e un altro che invece viene definito attestazione, più sintetico, che riporta pochi dati ma essenziali.

Qui si basa tutto sul nucleo familiare, quindi si trovano i componenti, il loro reddito, gli oneri fiscali sottratti, il reddito complessivo, l’ISEE che è l’indicatore della situazione economica e quindi cosa differente e alcuni elementi che poi attesteranno o meno il diritto di rientrare in determinate categorie.

Una differenza importante è quella tra ISE e SE, il primo indica la situazione economica e il secondo la scala di equivalenza. Vi è anche il calcolo dell’ISR ovvero della situazione reddituale, dell’ISP ovvero quella patrimoniale. Con queste diciture spesso ci si confonde ma bisogna prestare attenzione anche per l’uso successivo che si fa del modello. In alto si trova il nucleo familiare e anche il grado di parentela con codice fiscale, nome e cognome. Sotto si legge ISEE Ordinario o Corrente in base alla tipologia selezionata e c’è quindi il valore effettivo che bisogna sempre prendere come riferimento.

In basso viene spiegata la modalità di calcolo quindi: redditi del nucleo, redditi del patrimonio, detrazioni e spese e poi ISR. Quindi si trova patrimonio mobiliare, detrazioni mobiliari, patrimonio immobiliare e detrazioni immobiliari. Il tutto confluisce nell’ISP. Si trova al termine il valore complessivo del SE e la scala di equivalenza.

Questi dati sono importanti ma bisogna fare riferimento solo a quello riportato in alto e in grassetto dove viene indicato ISEE. Gli altri sono solo per specifici conteggi.

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