Conguaglio IMU: non sempre si deve pagare, c’è anche chi riceve i soldi sul conto

Il conguaglio IMU porta innumerevoli novità su quanto bisogna pagare e quindi sui calcoli da effettuare individualmente.

In alcuni casi sarà possibile ottenere anche un rimborso anche se molti cittadini non lo sanno. Questo è dovuto a una variazione che è valida solo per l’anno in corso e quindi relativamente allo slittamento tra il 2023 e il 2024 dei calcoli sull’imposta.

Conguaglio IMU non pagare
Chi può non pagare il conguaglio IMU (Giustiziagiusta.info)

Ognuno, in base al comune di residenza, può verificare se si trova a saldo o a credito e quindi anche, eventualmente, quanto si può ottenere sul conto sotto forma di rimborso per il conguaglio finale dell’anno.

Conguaglio IMU: quando spetta il rimborso

L’IMU è l’imposta patrimoniale che riguarda a livello municipale il tributo da pagare rispetto al proprio patrimonio immobiliare. Viene quindi corrisposta per le abitazioni, dalla seconda in poi, quindi senza contare quella di residenza. Questa tassa però non è uguale per tutti e nel tempo ha subito molte modifiche.

Conguaglio IMU conto
Quando si riceve il rimborso IMU (Giustiziagiusta.info)

Ci sono eccezioni, esenzioni e specifiche catastali di cui bisogna prendere atto perché non tutti sono tenuti ad effettuare il pagamento. Viene pagata mediante modello F24 in due rate oppure, per chi lo desidera, una sola. Ognuno però deve calcolare quanto spetta pagare. Solitamente si parla di versamento dell’acconto e saldo ma le date sono variabili.

Una delle novità importanti per il 2024 riguarda il conguaglio dell’IMU che va corrisposto dai cittadini e alcune modifiche attuate. È stato stabilito infatti che i cittadini devono verificare quanto pagato a dicembre ed entro fine febbraio andare a pagare il saldo restante. Ovviamente questo obbligo è fissato solo per coloro che possiedono immobili quindi per chi si trova nei comuni che hanno predisposto questo tipo di pagamento.

La questione è sorta e si è differenziata rispetto agli altri anni perché solitamente con le delibere annuale si stabilisce entro quanto e quanto bisogna versare e quindi se ci sono differenze con l’anno precedente. Quest’anno tale data è slittata al 15 gennaio quindi ha offerto un tempo maggiore per poter procedere.

Quindi è stato stabilito che tale somma andrà versata, con le differenze del caso, entro fine febbraio. Laddove ci sia una differenza negativa, quindi nel caso in cui il contribuente debba ricevere fondi (cosa comunque poco probabile) allora si potrà procedere andando a comunicare il proprio IBAN per poter ottenere la differenza negativa su quanto già versato.

Si tratta di un’eventualità limitata perché nella maggior parte dei casi la tassa da pagare è la medesima o comunque è cambiata di poco e in aumento, tuttavia ci sono specificità da comune a comune e quindi è fondamentale verificare.

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