Conto corrente, come comportarsi in caso di perdita di un familiare: non farti trovare impreparato

Come fare per sbloccare il conto corrente ereditato da un familiare defunto? Quello che c’è da sapere per non farsi cogliere alla sprovvista.

Malgrado la diffusa tendenza occidentale a vivere come se la morte non esistesse o non ci riguardasse, morire rimane «un’antica usanza che suole aver la gente» per dirla con le parole di Giorgio Gaber. Presto o tardi potrebbe perciò capitarci di dover fare i conti – e non solo metaforicamente – con la morte di una persona cara

Come sbloccare il conto di un familiare morte
Come dobbiamo comportarci per sbloccare il conto di un parente defunto? (Giustiziagiusta.info)

In altre parole potremmo ritrovarci a essere, volenti o nolenti, eredi o coeredi costretti a barcamenarsi davanti ad una serie di adempimenti legati al decesso di un nostro caro. La più comune delle eredità è la presenza di un conto corrente lasciato dalla persona defunta. Cosa succede in questo caso?

Innanzitutto la banca, non appena informata della morte, provvede a “congelare” il conto corrente del defunto. Questo per proteggere il conto da possibili accessi di persone non autorizzate. Per legge peraltro anche i debitori del defunto non possono accreditare pagamenti in suo favore – e dunque agli eredi del caro estinto – prima della partenza della pratica di successione. Ma come facciamo a sbloccare il conto corrente del familiare defunto? 

Sbloccare il conto corrente del familiare defunto, ecco come bisogna muoversi

Per scongelare il conto la banca ci chiederà la dichiarazione di successione insieme alla dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà (che serve ad accertare l’identità degli eredi), al certificato di morte e, in presenza del testamento, bisognerà indicarne gli estremi nella dichiarazione.

Come muoversi per sbloccare il conto corrente del familiare defunto
Per lo sblocco del conto corrente del familiare defunto servono diversi documenti (Giustiziagiusta.info)

Come prima cosa va dunque presentata all’Agenzia delle Entrate la dichiarazione di successione. La presentazione avviene solo per via telematica. Al suo interno dovrà contenere i dati relativi a tutto il patrimonio del defunto.

La dichiarazione ha valore fiscale e deve essere presentata entro 12 mesi dall’apertura della successione (che in genere coincide con la data della morte del familiare). Da notare che questo non significa un’implicita accettazione dell’eredità: successivamente un erede potrà ancora rinunciarvi. 

Dopo aver ricevuto la dichiarazione di successione e l’atto notorio la banca entro 30 giorni sbloccherà il conto corrente. A quel punto gli eredi potranno comunicare all’istituto di credito se hanno intenzione di chiudere il conto e prelevare le somme o tenerlo aperto subentrando al familiare defunto.

In alcuni casi non serve presentare alla banca la dichiarazione di successione per scongelare il conto. Ovvero quando il patrimonio del defunto non supera i 100.000 mila euro, non comprende immobili né diritti reali immobiliari e gli eredi sono soltanto il coniuge e/o i familiari in linea retta della persona defunta.

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