Si può intestare casa ai figli minorenni? La legge parla chiaro

La legge consente di intestare un immobile anche ai figli minorenni, ma bisogna rispettare delle rigide regole per evitare sanzioni.

Sono diverse le ragioni per le quali i genitori decidono di intestare la casa ai figli minorenni. Nella maggior parte dei casi, l’operazione ha lo scopo di evitare che l’immobile possa essere oggetto di pignoramento per soddisfare le pretese di eventuali creditori oppure per anticipare la futura suddivisione dell’eredità.

strumenti per intestare casa ai figli minorenni
I genitori possono intestare un immobile anche ai figli minorenni (Giustiziagiusta.info)

Lo strumento per raggiungere tali obiettivi è la donazione. Per procedere, tuttavia, serve l’autorizzazione del Tribunale. La domanda per ottenere la documentazione deve contenere i dati anagrafici, le caratteristiche dell’immobile e i motivi per i quali si vuole donare.

Attenzione, però, perché se ci sono più figli, la donazione compiuta solo a favore di uno di essi potrebbe comportare una lesione della quota di legittima e potrebbe essere fatta valere al momento dell’apertura della successione, in seguito alla morte del genitore donante.

Per evitare problematiche, scopriamo quali sono le regole imposte dalla legge per donare casa ai figli minorenni.

Donare un immobile al figlio minorenne: le opzioni offerte dalla normativa

La donazione di un immobile in favore dei figli può essere effettuata tramite tre diverse tipologie di contratto.

donazione casa a figli minorenni
Come si effettua la donazione della casa in favore di un figlio minorenne? (Giustiziagiusta.info)

Il primo è la donazione diretta, con la quale il genitore che ha comprato la casa la intesta prima a se stesso e, poi, la trasferisce al figlio.

Tale atto comporta delle spese. In particolare, bisogna pagare:

  • la tassa ipotecaria del 2% del valore catastale, pari per la prima casa a 50 euro in caso di acquisto da privato o a 200 euro in caso di acquisto tramite una società;
  • la tassa catastale dell’1% del valore catastale, ammontante a 50 euro se si acquista da privato, o a 200 euro, se si compra tramite società;
  • la tassa di registro di 200 euro, se l’immobile vale più di un milione di euro;
  • la tassa di donazione, se l’immobile ha un valore superiore a un milione di euro.

A tali imposte bisogna aggiungere la parcella del notaio, necessario per lo svolgimento di tutte le attività legate alla donazione. Il secondo tipo di contratto è la donazione indiretta con pagamento al venditore, tramite la quale il genitore acquista l’immobile e lo intesta subito al figlio.

Il terzo contratto, infine, è la donazione indiretta con pagamento al figlio. Il genitore paga l’immobile con bonifico sul conto corrente del figlio. Può essere effettuata, però, solo nell’ipotesi in cui il destinatario sia maggiorenne.

Ci sarebbe, infine, anche la possibilità di intestare la casa ai figli tramite usufrutto. In tal caso, i figli diventano titolari del solo diritto di nuda proprietà e hanno il potere di disporre dell’immobile esclusivamente dopo la morte dei genitori.

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