Conto corrente cointestato, come muoversi dopo la morte del coniuge: i casi sono due

Aprire un conto corrente cointestato è semplice, ma ci sono alcuni eventi come la morte di uno dei due che aprono degli scenari inaspettati. Cosa bisogna sapere.

Il conto corrente cointestato è il rapporto fra la banca e due o più persone. Generalmente lo intestano genitori con figli o fratelli/sorelle oppure fra due coniugi, ma può avvenire anche in altri casi.

Conto corrente
Conto corrente cointestato, cosa dice la legge quando muore uno degli intestatari (Giustiziagiusta.info)

Il denaro viene depositato e spetta agli intestatari e in parti uguali, a prescindere se il soggetto abbia versato o meno il capitale presente, oppure che uno ne abbia versato più dell’altro. Ne esistono di due tipi, nello specifico con firma disgiunta e con quella congiunta, ma ci sono alcune cose da sapere quando muore qualcuno degli intestatari.

Cosa accade con la morte del coniuge

I cavilli burocratici non sono pochi quando si ha a che fare con la morte di un coniuge con il quale si ha un conto corrente cointestato. Alla morte del defunto, infatti, altri soggetti e il coniuge hanno diritto di conoscere le giacenze presso l’istituto bancario/posta.

Euro
Patrimonio in banca e divisione delle quote fra eredità e quote spettanti (Giustiziagiusta.info)

Tutto questo può avvenire soltanto con certificato di morte e la presentazione di un atto firmato da un notaio. Cosa accade adesso? Con questa richiesta, in poche parole, il coniuge può ricevere tutte le notizie sul conto corrente del cointestatario defunto.

Nella successione, infatti, non si può contare sull’intera somma del conto corrente, ma soltanto sul 50%. L’altro 50% viene invece liquidato interamente al coniuge vivente. E proprio in questa situazione si possono verificare due situazioni:

  1. Possibilità per il cointestatario in vita di chiedere intera liquidazione del conto corrente. Qui bisogna conoscere se il conto abbia firma disgiunta (per ogni operazione basta la firma di uno dei due) o disgiunta (per prelievi si necessita delle due firme);
  2. Ripartizione del denaro fra gli eredi.

Cosa cambia fra firma congiunta e disgiunta

In presenza della firma congiunta, infatti, la legge dice che il conto viene bloccato fino a quando non si identificano gli eredi. Questi ultimi, infatti, potranno effettuare le operazioni, di comune accordo con l’attuale intestatario in vita. Accade in alcuni casi che uno degli eredi comunichi all’istituto bancario, mediante raccomandata, l’intenzione di non utilizzare la firma disgiunta del conto.

In questo caso, invece, si può fare richiesta di rimborso sul denaro prelevato dal cointestatario. Così facendo, però, cointestatario in vita ed eredi non possono accadere alla liquidazione del conto corrente della persona defunta. Quando c’è la ripartizione fra eredi è bene precisare una cosa. Con la firma congiunta, il cointestatario in vita perde ogni potere sul saldo attivo: la parziale liquidazione a cointestatario ed eventuali eredi avviene seguendo il valore delle quote (stabilito dalla legge).

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