Pensioni diventano un caos con la riforma: ad alcuni bastano 20 anni, ad altri più di 35

Alcuni lavoratori possono beneficiare della pensione anticipata. Ma la Legge di Bilancio ha introdotto delle importanti novità. Ecco quali.

Attualmente, per accedere alla pensione di vecchiaia sono necessari almeno 67 anni di età e 20 anni di contribuzione.

riforma pensione anticipata con legge di bilancio 2024
La Legge di Bilancio ha innovato alcuni degli strumenti di flessibilità in uscita (Giustiziagiusta.info)

Il nostro ordinamento previdenziale, tuttavia, consente anche l’uscita anticipata dal mondo lavorativo, grazie a una serie di strumenti, rivolti a specifiche categorie di contribuenti. La Legge di Bilancio 2024 ha stravolto proprio il sistema delle misure di pensionamento anticipato, stabilendo nuovi limiti. Vediamo quali sono le novità e che incidenze avranno su coloro che sono prossimi alla cessazione della propria vita lavorativa.

Pensione anticipata a 62 o 64 anni: la Legge di Bilancio 2024 ha innovato il sistema previdenziale

Sono diversi gli strumenti che permettono l’accesso alla pensione anche con soli 64 anni di età.

pensione a 62 o 64 anni
Quali sono i requisiti per andare in pensione in anticipo? (Giustiziagiusta.info)

Nel dettaglio, tale opportunità è concessa a coloro che sono nati nel 1960 e che possiedono una serie di requisiti, in particolare contributivi. In base ai contributi posseduti, infatti, è possibile usufruire di specifiche misure.

Chi ha 64 anni di età e 20 di contribuzione può, innanzitutto, beneficiare della pensione anticipata contributiva, a condizione che la prestazione spettante sia pari almeno a 3 volte l’Assegno sociale (cioè 1603,23 euro lordi al mese). Per le lavoratrici con un figlio, il requisito scende a 2,8 volte l’Assegno sociale, mentre per quelle con due o più figli a 2,6 volte. Possono, tuttavia, accedere a tale strumento solo i cd. contributivi puri, ossia coloro che hanno iniziato a versare contributi a partire dal 1° gennaio 1996.

In alternativa, si può lasciare il lavoro a 62 anni grazie a Quota 103. Sono, però, necessari almeno 41 anni di contribuzione. L’Ape Sociale, invece, richiede 64 anni di età e 30 o 36 anni di contributi, ma bisogna appartenere alla categoria dei disoccupati, degli invalidi, dei caregivers o degli addetti a mestieri gravosi.

Chi possiede un’invalidità specifica pari almeno all’80% può smettere di lavorare con 20 anni di contribuzione e 56 anni di età (se donna) o 61 anni (se uomo).

Molto diffusa è la pensione anticipata ordinaria, accessibile con 42 anni e 10 mesi di contributi, per gli uomini, o 41 anni e 10 mesi, per le donne, a prescindere dall’età anagrafica. Stessa condizione dei 41 anni di anzianità contributiva anche per i lavoratori precoci, ossia coloro che hanno accreditato almeno 12 mesi di contribuzione prima del diciannovesimo anni di età. In questo caso, tuttavia, bisogna essere invalidi, disoccupati, caregivers o addetti a lavori gravosi o usuranti.

C’è, infine, Quota 97,6, destinata a coloro che hanno 61 anni e 7 mesi di età e 35 anni di contribuzione.

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