Partita iva, viaggi e vacanza detraibili, ma fai attenzione ai giustificativi: rischi grosso

I titolari di partita Iva possono accedere a delle agevolazioni fiscali per vacanze e viaggi. Ma sono necessari dei requisiti, ecco quali.

Uno degli interrogativi più frequenti tra liberi professionisti e imprenditori con partita IVA riguarda la possibilità di detrarre le spese per le vacanze.

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I viaggi e le vacanze possono essere detratti dai titolari di partita IVA (Giustiziagiusta.info)

Le regole per le detrazioni e le deduzioni variano a seconda del regime di appartenenza e del cd. principio di inerenza. Nel dettaglio, solo i liberi professionisti che aderiscono al regime fiscale ordinario hanno la facoltà di scaricare le spese dei viaggi. Per i titolari di partita IVA in regime forfettario, invece, si applica il metodo a forfait, in relazione al coefficiente di redditività fissato dal proprio codice Ateco.

Le spese detraibili, però, devono essere collegate all’attività svolta, anche se si tratta di viaggi e soggiorni. Ad esempio, possono essere portate in deduzione le spese di vitto e alloggio per un week end fuori porta per partecipare a un convegno o un corso di formazione, le spese per prendere parte a fiere nazionali e internazionali e quelle per il carburante impiegato per incontrare soci o clienti.

Se, dunque, si organizzano dei momenti di relax durante le trasferte di lavoro, i professionisti con partita Iva in regime ordinario possono scaricare le spese per le vacanze.

È, tuttavia, richiesto un ulteriore requisito per usufruire dell’agevolazione. Scopriamo quale.

Detrazione di viaggi e vacanze per titolari di partita IVA: le regole per usufruire del beneficio

Le spese per i viaggi e le vacanze devono essere appositamente documentate, tramite fatture e scontrini.

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La detrazione e la deduzione dei viaggi e delle spese spetta solo a determinate condizioni (Giustiziagiusta.info)

I costi degli hotel e dei ristoranti possono essere detratti al 100%, se si prova la loro inerenza all’attività professionale svolta e se sono dimostrati tramite fattura. Se, invece, la prova viene fornita tramite scontrino fiscale, l’IVA non potrà essere detratta ma soltanto portata in deduzione insieme alle spese affrontate.

Ci sono, inoltre, delle limitazioni per i viaggi e le trasferte. In particolare, i costi per le autovetture (ad esempio, il carburante e la manutenzione) sono deducibili al 20%; l’IVA, invece, può essere dedotta al 40%. Il prezzo del veicolo è deducibile al 20%, entro la soglia massima di 18.075,99 euro.

Le spese per vitto e alloggio possono essere dedotte al 75%, a patto che non eccedano il 2% dei redditi percepiti durante l’anno. L’IVA sulle fatture è, invece, totalmente detraibile. Le spese di rappresentanza, ad esempio i viaggi turistici o la presenza a fiere e convegni, sono deducibili completamente, entro l’1% dei ricavi annui. L’IVA, invece, non è detraibile.

Bisogna, infine, conservare sempre qualsiasi documentazione comprovante la sussistenza del principio di inerenza tra le spese effettuate e lo svolgimento della propria attività lavorativa.

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