Figlio maggiorenne ancora in casa: la legge spiega se si può chiedere un contributo per le spese

Con uno o più figli maggiorenni, è possibile chiedere un contributo per le spese? Analizziamo la situazione.

Sostenere le spese mensili può essere un problema per tanti italiani. Questo perché le tasse sono aumentate e i prodotti altrettanto. In questo caso è importante rivolgersi alle istituzioni per sapere se sono disponibili dei contributi. Un esempio possono essere i sostegni economici in questo caso. Però molti italiani si chiedono se sia possibile riceverli direttamente dai propri figli maggiorenni.

Si possono chiedere contributi con un figlio maggiorenne a carico?
Figlio maggiorenne: scopri se puoi chiedere dei contributi (Giustiziagiusta.info)

Che cosa ci dice la legge al riguardo? Noi sappiamo che il codice civile impone al figlio alcune responsabilità verso l’ambiente familiare. Tanto per cominciare si parla di possibilità finanziare, patrimonio ed entrate. Ciò significa che se si convive con i genitori, il figlio deve contribuire ad aiutare in famiglia. L’obbligo viene meno se il figlio abbandona il nucleo familiare. In quel caso è consentito richiedere un supporto economico ad uno di loro rivolgendosi al giudice.

Contributi ottenibili da uno o più figli maggiorenni: la risposta arriva dalla legge

Il supporto economico, cioè i contributi che si possono ottenere, non sono mai uguali. Infatti è il giudice stesso a determinare il tipo di contributo (tenendo conto delle esigenze del richiedente). In questo caso viene analizzata la situazione economica della famiglia e delle situazioni d’urgenza. Così facendo il giudice è in grado di imporre un obbligo specifico, che magari riguarda un singolo figlio o più figli.

Si possono chiedere contributi con un figlio maggiorenne a carico?
Contributi con un figlio maggiorenne in casa: si possono richiedere? (Giustiziagiusta.info)

Ma se dovessero esserci dei disaccordi tra fratelli, allora uno dei figli potrà rivolgersi ad un giudice. Verrà stabilita la modalità di erogazione degli alimenti. Lo stesso discorso riguarda anche i figli che per ragioni lavorative non si trovano nella regione. Non sono esenti dal dovere neanche in questo caso. Tuttavia c’è un elemento molto importante da tenere a mente per quanto riguarda i contributi.

Anche se è il giudice a stabilire una condotta, non c’è nessuna legge che vieti ai figli di ignorarla. Infatti possono rifiutarsi di farlo senza nessuna conseguenza a carico. I genitori non hanno il diritto di pretendere questo dovere. L’unico caso accettato è quello in cui sono in stato di bisogno. Ciò obbliga i figli a farlo il prima possibile e con le modalità più rapide a loro disposizione. Si tratta di uno degli obblighi di assistenza familiare previsti dalla legge.

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