Bonus matrimonio, arriva la proposta di legge: come funziona, chi può richiederlo e cosa si può risparmiare

Si sta analizzando la proposta di legge relativa al Bonus matrimonio, che consente di ottenere fino a 20 mila euro. Scopriamo come.

In questi giorni, la Commissione Finanze della Camera dei Deputati sta lavorando sulla proposta di legge per l’introduzione del cd. Bonus matrimonio religioso. A lanciare l’iniziativa è stato il deputato della Lega, Domenico Furgiuele, tramite l’AC n.97.

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Sarebbe in arrivo il nuovo Bonus matrimonio (Giustiziagiusta.info)

L’agevolazione comporterebbe la possibilità di richiedere la detrazione IRPEF del 20% sulle spese sostenute per la celebrazione del matrimonio religioso. L’obiettivo del sussidio è la lotta alla diminuzione della nuzialità, soprattutto tra i giovani, che, a causa delle incertezze economiche e lavorative, sono sempre più propensi alla convivenza o al matrimonio civile.

Per questo motivo, l’agevolazione è rivolta solo a coloro che intendono celebrare l’unione in chiesa. Il Bonus, tuttavia, spetterebbe solo a determinate categorie di soggetti. Vediamo quali sono i requisiti per ottenere l’incentivo, specificati nel testo della proposta di legge.

Bonus matrimonio religioso: a chi è destinato e quali spese copre?

In base a quanto indicato nell’AC n. 97, il Bonus matrimonio permetterebbe di ottenere la detrazione IRPEF del 20% sulle spese sostenute per il matrimonio, entro un massimo di 20 mila euro. La somma spettante, poi, verrebbe suddivisa in 5 rate annuali di pari importo.

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A chi spetta il Bonus matrimonio? (Giustiziagiusta.info)

Se la proposta verrà approvata, potranno richiederlo solo le coppie under 35, che celebrano la propria unione tramite cerimonia religiosa (in chiesa o in altro luogo di culto). Sono, poi, previsti tali ulteriori requisiti:

  • cittadinanza italiana da almeno 10 anni;
  • ISEE non superiore a 23 mila euro a coppia (dunque, 11.500 euro a persona).

Per richiedere il Bonus, inoltre, sarà necessario effettuare i pagamenti tramite carta di debito o credito oppure bonifico; sono esclusi gli assegni bancari, i contanti oppure altri strumenti di pagamento.

Il Bonus matrimonio consentirà di detrarre, tramite la Dichiarazione dei Redditi, solo le spese correttamente documentate dagli interessati, legate alla celebrazione del matrimonio in Italia. Ma quali sono le voci che possono essere effettivamente oggetto del beneficio? In particolare, l’agevolazione riguarderà i costi relativi a:

  • la passatoia e i libretti;
  • gli addobbi floreali;
  • gli abiti degli sposi;
  • il servizio di catering e ristorazione;
  • il servizio di trucco e acconciatura;
  • il servizio del fotografo.

Ricordiamo che al momento, il Bonus matrimonio religioso è solo una proposta di legge. Si dovrà attendere il giudizio delle Commissioni parlamentari e l’ approvazione da parte di Camera e Senato, con la successiva pubblicazione in Gazzetta ufficiale. Passerà, dunque, del tempo prima di conoscere informazioni più dettagliate. Con molta probabilità, la discussione in aula potrebbe slittare verso la fine dell’anno.

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