Spesso ci troviamo a commettere errori sulle pensioni che possono costarci davvero caro: ecco il motivo, i dettagli della vicenda
Molte volte ci troviamo ad affrontare uno dei temi caldi della nostra società e che spesso attira l’attenzione dei nostri lettori: stiamo parlando del tema delle pensioni. Attualmente, il Governo è sempre al lavoro per sistemare alcuni problemi che, però, possono dipendere anche dai vostri errori che commettete anche e solo per sbaglio. In questo articolo, li andremo ad analizzare affinché possiate ottenere la vostra pensione senza avere paura di perderla per sempre.
Molte volte può capitare che i nostri lettori commettono, sicuramente per sbaglio, errori che possono costare caro soprattutto circa questo tema delicato come quello delle pensioni. Oggi, il Governo è sempre al lavoro per sistemare alcuni punti salienti circa l’età minima pensionabile, alcuni servizi, le quote previste dalla legge di bilancio e chi più ne ha più ne metta.
Molte volte però, sul portale dell’INPS si possono facilmente commettere degli errori in quanto si pesa che una prestazione assegnata tempo addietro deve essere necessariamente eterna, ma così non è. Mote volte cambiano le leggi, le scadenze e chi più ne ha più ne metta e quindi tu contribuente o il tuo Caf o, ancora, il tuo commercialista, deve starti dietro e notare tutti i cambiamenti e informarti.
Ci possono essere, infatti, delle prestazioni revocate dall’INPS che non sono considerati atti illeciti, bensì le Leggi a consentire questo genere di operazione da parte dell’Istituto Previdenziale. Nel prossimo paragrafo, andiamo ad analizzare gli errori da non commettere assolutamente e che porteranno ad evitare errori comuni.
Pensioni ed errori comuni: ecco a cosa devi fare attenzione
Alcuni trattamenti che eroga l’INPS nei confronti dei pensionati sono collegati a situazioni reddituali e familiari dell’individuo. Se si parla di cifre che devono essere confermate anno dopo anno devi fare ancora moltissima attenzione perché puoi rischiare di perdere del tutto la tua pensione.
Se non vi è alcuna conferma necessaria, il contribuente può rischiare di perdere la propria pensione e se non vengono mandate come ad esempio il modello RED, l’INPS può decidere di tagliare la prestazione, sospenderla ed infine revocarla del tutto.
Uno dei casi tra i più sviluppati è proprio il pensionato che decide di tornare a lavorare: ci sono pensioni che non consentono al pensionato di tornare in attività, perché è in vigore il divieto di cumulo dei redditi.
E’ ammesso nel nostro ordinamento solo il lavoro autonomo fino a 5.000 euro di reddito annuo. Se non lo fai ti tolgono la pensione e devi restituire circa 20.000 euro.
Devi fare molta attenzione perché non sono gesti da sottovalutare!
