Per i risparmiatori avulsi al rischio la liquidità diventa spesso il primo porto ‘sicuro’ a disposizione. Si tratta tuttavia di un concetto alquanto lacunoso. Anche un capitale tenuto liquido, infatti, costa assai in termini di costi vivi (tasse e spese bancarie) che perdite da capitale (inflazione).
Di contro il risparmio postale è una forma semplice di investire i propri soldi con la garanzia dello Stato e una remunerazione di base. Presentiamolo brevemente.
Il risparmio postale ricomprende (buoni e libretti) i prodotti di investimento emessi da CDP e distribuiti da Poste Italiane. Essi godono della garanzia dello Stato, al pari dei bond emessi dal Tesoro. Nello specifico troviamo le offerte Supersmart collegate al libretto di risparmio postale (LRP) Smart e i buoni fruttiferi postali (BFP).
Essi variano nel tempo sia per disponibilità alla sottoscrizione che nelle condizioni economiche ed eventuali condizioni soggettive e/o oggettive del prodotto di turno. La tassazione è al 12,50% sui BFP e al 26% sulle offerte Supersmart ed entrambi sono esenti da spese di apertura, gestione e chiusura.
Al momento, le due offerte Supersmart per chi che attiva un accantonamento sono:
Tra i buoni postali di durata quadriennale abbiamo anzitutto il 4 anni Plus, che a scadenza paga il 2,00% annuo lordo. Poi c’è il buono Rinnova, solo per chi rimborsa dal 1° gennaio uno o più BFP scaduti, tranne il buono dedicato ai minori e il risparmiosemplice. A scadenza, il rendimento annuo lordo è del 2,50%.
Il buono 4 anni risparmiosemplice rende l’1,50% nella versione standard e il 3,50% in quello premiale (al rispetto del numero minimo di sottoscrizioni). Anche il buono Soluzione Eredità dura 4 anni e rende il 3,25% al rispetto delle condizioni soggettive e oggettive previste da CDP.
Sulla media durata, il risparmio postale propone il buono 3×2 (durata 6 anni) con rendimento del 2,25% annuo lordo a scadenza. Il buono Risparmio Sostenibile dura fino a 7 anni e a scadenza rende il 2,00% e un eventuale premio legato all’andamento (se positivo) dell’indice a cui è collegato. Il buono indicizzato all’inflazione italiana dura fino a 10 anni (0,60% annuo lordo a scadenza) e mira a rivalutare il capitale in base all’inflazione nazionale.
Sul lungo termine, infine, ecco il buono 3×4 (fino a 12 anni), che paga il 2,50% annuo lordo a scadenza. il buono Ordinario dura invece fino a 20 anni, al termine dei quali il rendimento lordo annuo riconosciuto è del 2,75%. Il buono dedicato ai minori, invece, può essere acquistato fino ai 16 anni e mezzo del minore e il titolo produce interessi fino alla maggiore età. Il titolo può arrivare a rendere fino al 6,00% annuo lordo. Il buono Soluzione Futuro, infine, mira a garantire un’integrazione del reddito in terza età (dai 65 agli 80 anni di età) al rispetto dei requisiti previsti da CDP.
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