
Le nuove regole sui limiti di età per la patente - giustiziagiusta.info
Patente, l’Ue valuta età massima e nuovi controlli per la guida degli anziani. Quali saranno le nuove regole? Ecco i dettagli.
L’Unione Europea sta definendo nuove regole per la patente di guida, con l’obiettivo di migliorare la sicurezza stradale e uniformare la normativa tra i Paesi membri. Il piano, inserito nell’ambito della strategia Vision Zero, punta a dimezzare le vittime della strada entro il 2030 e ad azzerarle entro il 2050. Tra le novità più rilevanti, emerge la proposta di fissare un’età massima per i conducenti e di introdurre controlli sanitari più rigorosi per la guida in età avanzata.
L’età massima per la patente e le nuove regole europee
L’Unione Europea sta valutando l’introduzione di un limite anagrafico oltre il quale il rinnovo della patente sarà subordinato al superamento di accertamenti approfonditi sull’idoneità psicofisica del conducente. Tale soglia, ancora in fase di definizione, potrebbe posizionarsi intorno ai 65 anni, con la possibilità di un innalzamento fino a 70 a seguito del confronto con i singoli Stati membri.
Questa misura non implica il ritiro automatico della patente agli anziani, ma prevede una verifica personalizzata delle capacità di guida, per evitare discriminazioni basate esclusivamente sull’età. Il modello italiano, che già prevede scadenze di rinnovo più frequenti e controlli medici obbligatori per gli over 70, è considerato un possibile riferimento per l’implementazione delle nuove direttive. Tuttavia, l’adozione di un sistema simile potrebbe rappresentare una sfida per quei Paesi che attualmente non dispongono di protocolli strutturati per la gestione della mobilità senior.

In Italia, la validità della patente si riduce progressivamente con l’aumentare dell’età, con scadenze fissate in:
- 10 anni fino a 50 anni,
- 5 anni tra i 50 e i 70 anni,
- 3 anni tra i 70 e gli 80 anni,
- 2 anni oltre gli 80 anni.
Per le patenti professionali, come quelle di categoria C e D, le scadenze sono ancora più restrittive, con rinnovi annuali o biennali a partire dai 60-65 anni. Il Codice della strada italiano prevede inoltre limitazioni specifiche per la guida di autobus e veicoli pesanti a partire dai 60 anni.
L’armonizzazione europea delle regole porterà a una normativa condivisa, simile a quella italiana, ma con inevitabili implicazioni in termini di visite mediche e costi per i conducenti.
Sicurezza stradale, anziani e dati sulla incidentalità
I dati italiani indicano che i controlli periodici obbligatori contribuiscono a mantenere una buona sicurezza tra i conducenti senior, rendendo difficile correlare l’età anagrafica con un aumento del rischio di incidenti. Analisi condotte in Paesi senza un sistema di monitoraggio medico strutturato, come la Polonia, mostrano che gli automobilisti over 60 causano incidenti con una frequenza quattro volte inferiore rispetto ai giovani tra 18 e 24 anni, la categoria più a rischio.
Oltre all’età massima per i conducenti, l’UE ha recentemente definito nuove disposizioni che riguardano tutti gli automobilisti europei. Tra queste:
- Digitalizzazione della patente di guida, che sarà integrata nel portafoglio digitale europeo, riconosciuto in tutti gli Stati membri, pur mantenendo la possibilità di ottenere una versione cartacea;
- Estensione della validità della patente a 15 anni per le categorie AM, A1, A2, A, B, B1 e BE, con rinnovo ogni 5 anni per le patenti professionali (C, CE, D, DE, ecc.);
- Introduzione della guida accompagnata a 17 anni per alcune categorie, per favorire l’accesso graduale alla guida e migliorare la sicurezza;
- Riduzione dell’età minima per il conseguimento delle patenti per camion (da 21 a 18 anni) e autobus (da 24 a 21 anni), previo possesso del certificato di idoneità professionale;
- Armonizzazione dei controlli medici e dei periodi di prova per i neopatentati, con sanzioni più severe per guida sotto l’effetto di alcol o droghe.
Queste misure mirano a semplificare l’iter di ottenimento della patente, soprattutto per chi risiede in uno Stato membro diverso da quello di origine, consentendo di sostenere gli esami in lingue diverse da quelle ufficiali del Paese di residenza.