Hai un cane da guardia? Ecco che cosa rischi se morde e ferisce un ladro che si è introdotto in casa tua: la giustizia è chiara.
L’idea che il luogo più sicuro del mondo, quello dove ci rifugiamo dal mondo esterno, possa essere violato da qualcuno può fare davvero paura. L’ansia che i ladri possano entrarci in casa quando non siamo presenti, o peggio, mentre siamo in casa e magari siamo vulnerabili, come durante la notte, è qualcosa che riguarda tutti.
Se si abita in case indipendenti, poi, le cose si fanno più rischiose: ecco che ci muniamo di allarmi, sistemi di controllo, videocamere e anche – perché no? – un bel cane da guardia. Non possiamo adottare un cane soltanto perché ci protegga la casa, questo è chiaro, ma alcuni cani sono predisposti a questo compito.
Magari soltanto per la loro stazza possono costituire un ottimo deterrente per chi ha intenzione di fare qualcosa di male in casa vostra: vedere un mastino napoletano al cancello farà desistere un sacco di malintenzionati, per esempio. Ma che succede se poi il cane attacca il ladro sul serio? E magari gli fa anche male?
Se il cane attacca il ladro, la colpa è del padrone? Cosa dice la giustizia italiana a riguardo
Immagina di essere tranquillo in casa tua quando senti improvvisamente dei rumori sospetti. È la tua peggiore paura: i ladri! Il tuo cane da guardia si attiverà subito per proteggere te e la tua casa, inoltre, vedendoti spaventato e vedendo che, magari, il ladro non si fa intimidire dalla sua presenza, a quel punto, attacca. Morde il delinquente che stava entrando in casa tua e lo ferisce, magari anche gravemente. Che succede ora? È colpa tua o è legittima difesa?
Se il ladro ti denuncia, potresti doverlo risarcire. Questo perché il padrone è tenuto a rispondere di danni che il cane fa a terzi. Anche se è legittima difesa? La risposta, come spesso accade nel campo della giustizia, è dipende: innanzitutto se si tratta di un cane da guardia addestrato per attaccare, è necessario apporre il cartello “Attenti al cane”, se non si vuole incorrere in problemi.
In secondo luogo, la difesa deve essere proporzionata all’attacco. Non è qualcosa di facile da stabilire e l’ultima parola è sempre quella di chi è legalmente competente, dunque un giudice. In linea di massima azzannare alla gola un ladro disarmato non avrà le stesse conseguenze di azzannarne al polpaccio uno con un fucile in mano, per dire.
