Pensioni cancellate se non si fa subito questo controllo imposto dall’INPS adesso

Sarà addio alla pensione, basta poco per perdere il trattamento se non si conoscono le nuove direttive INPS da seguire subito. 

Tanti pensionati rischiano l’immediata cancellazione dell’assegno pensionistico. L’INPS non attenderà più, un piccolo errore o dimenticanza e procederà con la cancellazione del trattamento. Siete anche voi a rischio?

Come evitare che l'INPS cancelli la pensione
Incubo per i pensionati, addio al trattamento (Giustiziagiusta.info)

La pensione non avrà importi elevati per la maggior parte dei cittadini ma è comunque un’entrata mensile certa a cui non si può rinunciare. Arriva puntuale i primi giorni del mese e ogni anno aumenta un pochino sempre più grazie al meccanismo di perequazione. Nel 2024 la rivalutazione è stata del 5,4% con una maggiorazione in più per i percettori di trattamento minimo. Perché rischiare di perdere il trattamento per una dimenticanza e un obbligo non ottemperato?

Il 29 febbraio sarà una data importante per tanti pensionati. Ci sono due adempimenti da portare a termine per tempo oppure l’INPS sospenderà le erogazioni per poi cancellarle se il ritardo dovesse aumentare notevolmente. Chi è interessato alla scadenza? Il contribuente in pensione che deve inviare il modello RED 2023. Contemporaneamente c’è la campagna dei solleciti RED 2022 e quella INV CIV 2023. Niente scuse, bisogna agire in fretta o addio pensione.

Pensione a rischio per chi non invia il modello RED

I pensionati percettori di pensioni e trattamenti collegati al reddito o all’invalidità – come l’Assegno sociale o le maggiorazioni sociali – hanno l’obbligo di rispettare la scadenza del 29 febbraio 2024 per inviare il Modello RED 2023, rispondere al sollecito RED 2022 o alla campagna INV CIV. Gli interessati dovranno compilare la modulistica e inoltrarla all’INPS tramite procedura telematica.

Inviare il modello RED per evitare di perdere la pensione
Come evitare che l’INPS cancelli la pensione (Giustiziagiusta.info)

I dati da inserire sono quelli relativi ai redditi 2021, 2022 e le situazioni di ricovero presso strutture sanitarie convenzionate con lo Stato al fine di informare l’Ente della previdenza sociale di variazioni intervenute di anno in anno incidenti sugli importi e sul diritto delle prestazioni percepite. In caso di prestazioni per invalidi, poi, ricordiamo che un ricovero superiore a 30 giorni causerebbe la sospensione delle erogazioni per tutto il periodo della degenza.

Superando la scadenza del 29 febbraio senza aver ottemperato all’obbligo il pensionato rischia che l’INPS interrompa i versamenti dei trattamenti ritrovandosi senza l’entrata mensile sicura. In caso di solleciti, poi, l’interessato corre anche il rischio di dover restituire le mensilità della prestazione percepita e non bonificata dal modello RED oppure INV CIV. Se rientrate tra i pensionati obbligati all’invio del modello RED, dunque, segnate la scadenza sul calendario e procedete per tempo per evitare di commettere un pesante errore.

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