L’INPS avvisa i cittadini di una decisione che farà aumentare la platea dei beneficiari dell’Assegno di Inclusione. Scopriamo di più.
I cittadini di età compresa tra 18 e 59 anni – quelli considerati occupabili – potranno chiedere e ottenere l’AdI ma solo a determinate condizioni. Scopriamo quali e da cosa nasce questa incredibile novità.
Il Reddito di Cittadinanza non esiste più dallo scorso 31 dicembre 2023. Al suo posto sono state introdotte dal Governo Meloni due misure, il Supporto per la Formazione e il Lavoro e l’Assegno di Inclusione. Questi due nuovi sussidi vorrebbero arrivare dopo l’RdC non è riuscito. Aumentare l’occupazione e supportare solo i cittadini in reale condizione di svantaggio sociale.
Il Supporto si rivolge agli occupabili, coloro di età compresa tra 18 e 59 anni in buone condizioni di salute mentre l’Assegno è dedicato alle famiglie con minori, invalidi, over 60 e nuclei socialmente svantaggiati presi in carico dai servizi sociali o sanitari. Tutto questo potrebbe cambiare. Secondo l’INPS persone apparentemente escluse dall’Assegno di Inclusione possono inviare domanda di accesso al sussidio se rispettano alcune condizioni considerate indispensabili dall’ente.
Assegno di Inclusione anche per gli occupabili di età compresa tra 18 e 59 anni
I requisiti per percepire l’Assegno di Inclusione sono chiari. Occorrerà far parte delle categorie prima citate e rispettare determinati requisiti reddituali, patrimoniali e il limite ISEE di 9.360 euro. Esistono, però, delle eccezioni alla regola, cittadini che pur non soddisfacendo i requisiti possono sperare di ottenere l’AdI. Condizione necessaria è che all’interno del nucleo familiare ci sia un componente tra quelli precedentemente citati (over 60, minore, invalido, presto in carico dai servizi sociali/sanitari).
Il sussidio percepito, però, avrà un importo inferiore a causa della presenza dell’occupabile in famiglia. La cifra, infatti, dipenderà esclusivamente dai soggetti che rientrano nella platea dei beneficiari dell’Assegno di Inclusione. I componenti tra i 18 e i 59 anni non verranno considerati nel conteggio. L’INPS, poi, chiarisce come alcuni occupabili in realtà non possano essere subito collocati sul lavoro. Parliamo, ad esempio, delle persone con una dipendenza o un problema psichico.
Per età, dunque, dovrebbero rientrare tra i beneficiari del Supporto per la Formazione e il Lavoro ma in realtà verranno inserite tra i destinatari dell’Assegno di Inclusione a condizione che ci sia la documentazione attestante il problema. Via, dunque, con le domande di AdI senza dimenticare la sottoscrizione del Patto di Attivazione digitale. Solo dopo la firma del PAD, infatti, i requisiti verranno verificati e l’INPS potrà predisporre il versamento del sussidio il mese successivo.