Assegno di inclusione, tutti gli accertamenti che riceve il beneficiario e cosa deve fare chi incassa il contributo

I controlli sull’assegno di inclusione si fanno sempre più serrati: ecco a quali accertamenti devono sottoporsi i beneficiari e i richiedenti del sussidio.

L’assegno di inclusione è il nuovo aiuto economico che è stato pensato per sostituire il Reddito di Cittadinanza e, in una certa misura, la manovra è molto simile al vecchio RdC. Cosa cambia dunque tra le due?

Tutti i controlli per chi riceve l'assegno di inclusione
Quali sono i controlli per chi riceve l’assegno di inclusione (Giustiziagiusta.info)

Le novità riguardano soprattutto i requisiti per potere ottenere l’assegno di inclusione e soprattutto i controlli particolarmente serrati sia su chi ne fa richiesta che sui già beneficiari dell’assegno. Chi otteneva il Reddito di Cittadinanza non veniva infatti sottoposto a controlli fiscali o sul reddito e spesso veniva concesso senza controllo alcuno sul richiedente. Ciò ha causato il dispendio di milioni di euro, intascati da chi non avrebbe dovuto riceverli.

Per questo motivo i requisiti per ricevere l’assegno di inclusione sono stati ristretti, così come i controlli su chi ha iniziato a riceverlo. Il 26 gennaio scorso molti cittadini hanno ricevuto il primo assegno, ma per continuare a fruire del supporto economico dovranno rispettare tutte le regole previste dalla normativa che lo regola.

Se queste non vengono rispettate, molti cittadini potrebbero perdere l’assegno già entro il 2024. I controlli potrebbero avvenire anche su scala mensile, dunque i beneficiari corrono davvero un grande rischio continuo, perché in qualunque momento potrebbero perdere il diritto di ricevere l’ausilio monetario mensile.

Assegno di inclusione: a quali accertamenti vengono sottoposti i beneficiari e i richiedenti

Come abbiamo accennato anche i requisiti per ricevere l’assegno di inclusione sono diversi da quelli del vecchio Reddito di Cittadinanza: per esempio l’assegno non potrà essere rinnovato all’infinito, come è successo per il RdC, viene monitorata la situazione reddituale delle famiglie, così da dare lo stop all’erogazione dell’assegno nel caso i requisiti reddituali non vengano più soddisfatti.

Tutti i controlli per chi riceve l'assegno di inclusione
Quali controlli ricevono i beneficiari e i richiedenti dell’assegno di inclusione (Giustiziagiusta.info)

Inoltre gli abili al lavoro verranno sottoposti a controlli costanti da parte delle autorità così da verificare che il cittadino stia attivamente cercando lavoro. In caso contrario, verrà cessata l’erogazione del beneficio.

Per prima cosa il richiedente dovrà firmare il Patto di Attivazione (PAD), poi entro 120 giorni dalla ricezione del primo sussidio dovrà recarsi presso i Servizi Sociali per firmare il patto di inclusione, con il quale il beneficiario si impegna a cercare lavoro o a partecipare a corsi di formazione atti all’inserimento nel mondo del lavoro.

Dopodiché ogni 90 giorni il cittadino dovrà recarsi presso i Patronati per aggiornare la sua condizione lavorativa: se questa è in linea con le politiche del sussidio, l’assegno viene rinnovato. In ogni caso l’Amministrazione può far partire dei controlli sulla veridicità di quanto dichiarato dal beneficiario: se si dichiara il falso sui dati o sull’Isee di perde il diritto a ricevere l’assegno di inclusione.

Impostazioni privacy