Casa in usufrutto o comodato d’uso: che differenza c’è e quali sono i vantaggi e gli svantaggi

Casa in usufrutto e comodato d’uso non sono la stessa cosa, si tende a fare confusione ma ognuna ha pro e contro specifici. 

Ci sono molteplici condizioni con cui è possibile oggi cedere un immobile, che si tratti di un amico o un parente, di un figlio o genitore, è importante capire come farlo però sempre nel rispetto della legge e soprattutto tutelando il bene stesso e la propria persona da eventuali ripercussioni.

Casa in usufrutto o comodato d'uso
Casa in usufrutto o comodato d’uso, cosa cambia (Giustiziagiusta.info)

Anche quando si cede per un tempo limitato una casa a una persona conosciuta sarebbe fondamentale farlo sempre con un contratto e non intraprendere iniziative differenti che possono determinare conseguenze veramente pesanti a lungo termine.

Casa in usufrutto o comodato d’uso: pro e contro

Quando si parla di comodato d’uso per la casa si fa riferimento a quella pratica secondo cui si cede a un soggetto una parte o l’immobile nella sua interezza per poi però riottenerlo successivamente. Quindi è un sistema tra due persone che stabiliscono questo particolare vincolo mediante contratto, anche orale. Si può ottenere così la residenza, la registrazione del contratto e tutto ciò che ne deriva per legge.

Casa in usufrutto o comodato d'uso vantaggi
Vantaggi e svantaggi da considerare (Giustiziagiusta.info)

Ovviamente il comodato d’uso ha dei pro, ad esempio per un immobile da cui si potrebbe ricavare veramente poco e su cui, una volta affittato, andrebbero pagate comunque delle tasse esose, tale sistema permetterebbe di avere agevolazioni per IMU e TASI. Per il comodato d’uso basta pagare una tassa come imposta di registro di 200 euro e l’imposta di bollo pari a 16 euro.

Quando invece si parla di usufrutto si tratta di una questione differente, sempre viene dato però l’immobile in forma di concessione ma lo si fa con una formula diversa. L’usufrutto infatti permette di godere di un bene altrui, mentre il proprietario dello stesso ne mantiene comunque appunto la proprietà. Un genitore che cede un immobile al figlio può determinare l’usufrutto ma comunque restare l’intestatario del bene stesso.

Tutto dipende quindi anche proprio dalla formula contrattuale e dalle agevolazioni ad essa connesse. Il comodato d’uso offre solo il diritto personale d’uso mentre l’usufrutto indica quello reale sul bene quindi è un tipo di vincolo più profondo, con relative differenze sia per quanto concerne i diritti che i doveri dei due contraenti.

Ovviamente non esiste un beneficio massimo e unico quanto piuttosto la necessità che varia sicuramente dal tipo di esigenza specifica e chiaramente anche dalla persona con cui si stabilisce questa tipologia di vincolo. Risulta quindi fondamentale fare attenzione e studiare bene il singolo caso, valutando con uno specialista del settore l’una o l’altra formula.

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