TFR: non farti fregare dal datore di lavoro e controlla questo dettaglio nella parte bassa della busta paga

Il TFR è un dettaglio fondamentale riportato in busta paga che va analizzato ogni mese con grande attenzione per evitare problemi.

Se ci sono infatti errori e omissioni c’è un tempo massimo entro il quale vanno segnalati pena poi la decadenza del beneficio stesso. Infatti non va dimenticato che molti si rendono conto che le cifre sono errate o che ci sono stati problemi in corso d’opera molto anni dopo il loro lavoro, quindi quando la condizione è già ormai andata in prescrizione e non è più risolvibile.

TFR: non farti fregare dal datore di lavoro
Come controllare il TFR in busta paga (Giustiziagiusta.info)

Quindi ogni mese non solo bisogna studiare quanto previsto in busta paga, poiché gli errori sono umani e può capitare una svista, un importo errato e problemi di calcoli ma anche per rendere possibile un’integrazione in tempo utile così poi da normalizzare la condizione e andare a sanare ogni problema.

TFR, cosa notare sulla parte bassa della busta paga

Da circa 40 anni il trattamento di fine rapporto è previsto per i dipendenti subordinati, nel pubblico e nel privato, che consente di ottenere un beneficio economico al termine del proprio rapporto di lavoro. Il calcolo viene fatto considerando una retribuzione, quindi bisogna conteggiare l’ammontare diviso per 13.5 considerando anche tredicesima e quattordicesima. Questo accantonamento progressivo che viene trattenuto in azienda viene determinata una rivalutazione del tasso fisso a 1.5%.

TFR dettaglio nella parte bassa della busta paga
Il dettaglio in busta paga (Giustiziagiusta.info)

Per ogni anno quindi il lavoratore deve trovare un importo esatto, questo si somma progressivamente ogni anno quindi basta fare un conteggio rapido in base al proprio reddito per stimare quanto spetta e quindi verificare nella parte bassa dove è riportato l’ammontare esatto.

La busta paga si divide in tre sezioni, c’è la parte alta con nome azienda e indicazioni sul lavoro, il corpo centrale con i riferimenti mensili del proprio operato e poi la parte bassa con le trattenute dallo stipendio in cui rientra anche la parte che viene messa da parte per il versamento successivo del TFR. Di norma questo viene accantonato in azienda ma si può anche scegliere di versarlo in un fondo pensione.

Questo sistema è molto conveniente perché la tassazione all’atto del prelievo è molto più bassa poiché viene trattato appunto come fondo pensione mentre, nel momento in cui si riscuote il TFR standard quello che si ottiene è comunque decurtato della tassazione che vige in quel preciso momento. In alcuni casi e dopo un tot di tempo nella stessa azienda è possibile richiedere il TFR in anticipo, quindi una parte che viene corrisposta se il datore di lavoro accetta che permette un beneficio anticipato per cause specifiche come acquisto di un immobile, cure per la propria salute e quindi comunque cose urgenti e fondamentali.

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