Andare in pensione fino a 10 anni prima: approfitta anche tu dello strumento presentato da INPS

Da oggi puoi andare in pensione molto prima del previste. L’INPS presenta la svolta definitiva. Ecco come fare.

In Italia, si sa, l’età minima per andare in pensione è 65 anni, ma solo in determinati casi. Sono diversi coloro i quali vorrebbero godersi la pensione da diversi anni prima della fantomatica data di inizio stabilità dallo Stato e magari si stanno chiedendo se ciò sia possibile o sia solo un lontano miraggio.

Da oggi puoi richiedere la pensione in anticipi: ecco come fare
Accedere in anticipo alla pensione: INPS presenta la svolta (Giustiziagiusta.info)

Ebbene si. Da oggi puoi andare in pensione molto tempo prima, ben 10 anni prima. L’Inps ha presentato una nuova “prestazione”. Anche tu puoi approfittarne. Ma come fare?

Svolta INPS: ecco come anticipare la data di pensionamento

L’INPS viene incontro agli over 50. Da oggi puoi andare in pensione diversi anni prima del previsto grazie al “RITA”.

Pensione anticipata: da oggi si può
Da oggi puoi richiedere la pensione in anticipo: INPS lancia una nuova prestazione (Giustiziagiusta.info)

Introdotta per la prima volta dalla legge di Bilancio per il 2018, RITA (rendita integrativa temporanea anticipata) è una prestazione pensionistica che gode di un regime fiscale particolarmente agevolato e può essere richiesta dagli aderenti a forme di previdenza complementare che si trovano in prossimità del pensionamento. Ma quali sono i requisiti di accesso?

Per poter accedervi occorre innanzitutto aver aderito ad un fondo di previdenza complementare, nelle seguenti forme:

  • fondi chiusi di origine “negoziale”, istituiti nell’ambito della contrattazione collettiva.
  • fondi aperti istituiti da banche, imprese di assicurazioni, società di gestione del risparmio (SGR) e società di intermediazione mobiliare (SIM).
  • piani pensionistici individuali (PIP) gestiti con contratti di assicurazione sulla vita con finalità previdenziale, che vengono normalmente alimentati dalle quote di TFR del lavoratore maturate mensilmente e dalla contribuzione del lavoratore e del datore di lavoro.

Inoltre bisogna possedere altri requisiti specifici quali: aver maturato 20 anni di contributi, disoccupazione di almeno 24 mesi, iscrizione a forme pensionistiche complementari da almeno 5 anni.

La prestazione della RITA consiste in una erogazione frazionata del capitale per un periodo che varia da 5 a 10 anni, a seconda delle 2 scelte di ammissione. La cadenza della rateazione di pagamento è stabilita da ciascun fondo di previdenza complementare con una periodicità non superiore a 3 mesi.

La RITA, si specifica, può essere revocabile. Ed inoltre in caso decesso del richiedente, gli eredi possono far domanda per il riscatto delle rate mancanti.

Il regime fiscale applicato alla RITA prevede una tassazione sostitutiva con le seguenti caratteristiche:

  • sulle quote imponibili di rendita anticipata viene applicata una ritenuta a titolo di imposta con aliquota pari al 15%.
  • è possibile una riduzione dell’aliquota base dello 0,30% per ogni anno eccedente il 15° anno di partecipazione a forme pensionistiche complementari.
  • la riduzione massima ammessa è del 6%.
  • se la data di iscrizione alla previdenza complementare è precedente al 1 gennaio 2007, gli anni di iscrizione prima del 2007 sono computabili fino a un massimo di 15.

I percettori della RITA hanno inoltre la facoltà di non avvalersi della tassazione sostitutiva.

Per ulteriori e specifici informazioni fare riferimento ai canali INPS.

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