Lavoro cambia tutto: 50.000 euro di multa se non rispetti queste regole

Basta infrazioni sul lavoro: chi non rispetta le regole sarà multato con cifre salatissime che possono arrivare a 50.000 euro. Cosa sta cambiando nel 2024?

I lavoratori potrebbero andare incontro ad un errore che costerebbe molto caro: parliamo di multe pari a 50.000 mila euro se viene commesso un errore in particolare, al quale sono soggette alcune categorie di lavoratori in particolare.

Lavoro cambia tutto
Cambia tutto per i lavoratori nel 2024 (Giustiziagiusta.info)

Tutto ha a che fare con i redditi guadagnati durante l’anno, per questo motivo interessa alcune categorie di lavoratori, ma la platea è ampia: parliamo di lavoratori dipendenti certamente, ma anche di redditi provenienti da lavori a provvigione, lavori autonomi e altre tipologie di redditi.

Se per qualche motivo vengono commessi degli errori nella compilazione e dichiarazione dei redditi le sanzioni per i soggetti incriminati sono altissime: si tratta di perdite che possono arrivare anche a 50mila euro.

Nel 2024 è quanto più importante prestare particolare attenzione, il minimo errore potrebbe costare davvero caro. Ma vediamo nel dettaglio di cosa stiamo parlando e chi sono i soggetti interessati. Gli errori più comuni di ci andiamo a parlare riguardano un documento che molti lavoratori conoscono e che vedono ogni anno, ovvero la Certificazione Unica.

Lavoratori, cambia tutto nel 2024: se non segui le regole arriva una multa salatissima

La Certificazione Unica è un documento fondamentale per la dichiarazione dei redditi, che il datore di lavoro deve compilare e consegnare ai propri dipendenti o anche ai collaboratori esterni con partita IVA.

Multa salata se fai questo errore
Se commetti questo errore rischi una multa da 50mila euro (Giustiziagiusta.info)

Con questo documento viene accertata l’acquisizione di un reddito da parte di un soggetto dipendente, assimilato, collaboratore occasionale ecc. La Certificazione Unica consente di attestare il regolare pagamento delle ritenute fiscali e previdenziali, a certificare dunque il reddito percepito dal lavoratore, e i dati in esso contenuti andranno poi utilizzati per la compilazione del modello 730, sia ordinario che precompilato.

Il termine limite per l’invio delle Certificazioni Uniche è fissato per il 18 marzo, oltre questa soglia si va incontro a durissime sanzioni per ritardo, errore o omissione del documento. Le sanzioni partono da 100 euro per ogni Certificazione Unica, ma l’ammontare complessivo può arrivare fino a 50.000 euro. Se la CU contiene errori, e questi vengono rettificati entro 60 giorni dal termine fissato dall’Agenzia delle Entrate, la multa si riduce a 33,33 euro per ogni Certificazione e l’ammontare imputabile può arrivare ad un massimo di 20.000 euro per il datore di lavoro.

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