Reperibilità sullo smartphone, in questi momenti il datore non può assolutamente chiamarti: la legge parla chiaro

La reperibilità sullo smartphone è obbligatoria? Tutto quello che deve sapere un lavoratore per far valere i propri diritti.

Uno dei grandi problemi nel rapporto tra un dipendente e un datore di lavoro sta nella gestione della reperibilità. Solo alcuni mestieri, infatti, prevedono la reperibilità: medici e infermieri, per esempio, devono assicurare la propria reperibilità in alcuni giorni del mese allo scopo di gestire in maniera immediata ed efficace una qualsiasi emergenza.

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Rispondere a una chiamata di lavoro è stressante (Giustiziagiusta.info)

Ovviamente in questo caso la reperibilità viene pagata, comportando un significativo aumento del compenso nei giorni in cui il lavoratore la assicura.

Come sanno benissimo coloro che svolgono lavori da ufficio, però, spesso si richiede una sorta di reperibilità anche per chi lavora dietro a una scrivania. Può capitare infatti di ricevere mail, messaggi e addirittura telefonate fuori dal proprio orario lavorativo perché si è verificato un problema che necessita di una soluzione immediata.

Ovviamente, se si tratta di un evento episodico di solito non c’è problema: il lavoratore di solito fa un piccolo sacrificio e risponde a una domanda per aiutare i colleghi a gestire l’imprevisto. La situazione può diventare insostenibile, invece, se le chiamate e i messaggi fuori dell’orario lavorativo diventano una costante. In questi casi il datore di lavoro o i colleghi non si fanno scrupoli a contattare chi non si trova in ufficio, a prescindere dall’orario o dal motivo per cui il lavoratore è assente.

Siamo obbligato a essere reperibili fuori orario di lavoro?

Se esiste un orario di lavoro determinato attraverso la firma di un contratto è necessario rispettarlo. Questo significa che nel momento in cui l’orario di lavoro termina il lavoratore non ha più alcun obbligo nei confronti del suo datore di lavoro o dell’azienda.

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Lavorare fuori dall’orario di ufficio non è obbligatorio (Giustiziagiusta.info)

Pertanto non è lecito obbligare un lavoratore a fornire le sue prestazioni professionali fuori dall’orario lavorativo. Certo lo si può chiedere educatamente come favore, ma di certo non si può ricattare una lavoratore o far leva sul  suo senso di colpa per ottenere che lavori anche quando è in ferie.

Il motivo è che il diritto al riposo è talmente importante da essere sancito dalla costituzione. Per questo motivo è assolutamente fondamentale che venga rispettato. Di conseguenza anche un lavoratore dipendente può rifiutarsi di rispondere a chiamate e messaggi di lavoro che arrivano al di fuori del suo orario lavorativo, soprattutto se si tratta di un’abitudine consolidata del principale. L’alternativa sarebbe trovare un accordo economico per retribuire il lavoro al di fuori dell’orario lavorativo come se si trattasse di una reperibilità.

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