Se sei in difficoltà puoi avere 4000 o 8000 euro di bonus subito sul conto: spettano di diritto

Bonus di 8.000 euro se rientri in questa specifica categoria. In determinati casi l’incentivo si dimezza. Ecco come ottenerlo.

In Italia, si sa, la povertà dilaga sempre più. Molti sono i cittadini che stentano ad arrivare a fine del mese. Ma niente paura, perché da oggi è previsto un bonus che varia dai 4.000 agli 8.000 euro. Se rientri in questa categoria ti spettano di diritto.

Bonus 8.000 euro per queste categorie
Bonus da 4.000 a 8.000: ecco chi può beneficiarne – Giustiziagiusta.info

Questo bonus potrebbe essere la svolta se in questo periodo stai versando in condizioni economiche disagiate. Questa cospicua cifra potrebbe essere ben presto sul tuo conto corrente. Ma come fare per ottenerla?

Bonus da 4.000 a 8.000 euro: ecco chi può ottenerlo

Così come era previsto per il Reddito di cittadinanza anche per l’Assegno di inclusione, il governo ha fatto ricorso agli incentivi occupazionali per spingere le assunzioni dei beneficiari, permettendo così al nucleo familiare di uscire dalla condizione di povertà in cui si trova e non dover più necessitare del sostegno statale.

Bonus 8.000 come ottenerlo?
Puoi ottenere un bonus da 4.000 o 8.000 euro se rientri in queste categorie – Giustiziagiusta.info

Infatti, tra le misure a vantaggio dei percettori dell’Assegno di inclusione c’è anche il bonus di 8.000 euro: si tratta di un incentivo per i datori di lavoro volto a favorire la rioccupazione dei beneficiari del sostegno al reddito. Ma il problema è che spesso l’incentivo non basta per spingere i datori di lavoro ad assumerli, poiché distanti dal mercato del lavoro data la mancanza di titoli di studio adeguati.

Inoltre, il percettore ha il vantaggio che i primi 3.000 euro di stipendio non sono considerati ai fini del calcolo dell’importo dell’Assegno di inclusione. Ma non è finita qua. Vi sono due tipi di Bonus: quello da 8.000 euro e quello da 4.000 euro.

Se ci troviamo di fronte ad un contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato, anche nel caso in cui si detenga un contratto di apprendistato, per il lavoratore non sono dovuti i contributi a carico dell’azienda per un periodo di 12 mesi e per un massimo di 8.000 euro l’anno. Non sono compresi nell’esonero i premi e i contributi dovuti all’Inail. Inoltre l’aliquota contributiva a carico del datore di lavoro è pari al 23,81%. Fino a uno stipendio lordo annuo di 33.600 euro circa non sono dovuti contributi.

Specifichiamo che a tutela del lavoratore c’è il fatto che nei 24 mesi successivi all’assunzione l’azienda è disincentivata a licenziare: in tal caso, infatti, dovrebbe versare tutti i contributi non pagati maggiorati di una sanzione civile.

Un incentivo è previsto anche per le assunzioni con contratto di lavoro subordinato a tempo determinato, sia con orario part-time che full-time. In tal caso, però, spetta in forma ridotta, in quanto l’esonero è pari al 50% dei contributi dovuti e fino a un importo di 4.000 euro. L’esonero spetta per tutta la durata del rapporto, ma comunque per non più di 12 mesi. In caso di trasformazione in contratto indeterminato spetta invece l’esonero di 8.000 euro, ma per un massimo di 24 mesi.

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