Simulare la vendita di un immobile è un reato? La legge è chiara

E’ un reato simulare la vendita di un immobile? A questo proposito la legge non lascia spazio a nessun tipo di dubbio. Cosa dice?

Partiamo dal presupposto che i metodi per portare avanti la simulazione di un immobile sono tanti, un genitore che non vuole fare sapere di dare vantaggi ad un figlio rispetto ad un altro, oppure un debitore che vuole nascondere al suo debitore un bene di proprietà ai creditori e cosi via.

Simulare vendita reato
Casa in vendita (Giustiziagiusta.info)

La vera domanda che però non si può fare altro che porsi è la seguente: portare avanti questo tipo di vendita simulata è un reato? Nello specifico parliamo di un contratto di compravendita tra due parti che si trovano in accordo e che fingono di volere trasferire la proprietà da una parte all’altra.

Per capirci meglio si tratta di una finta vendita che porta a conoscenza entrambe le parti che la stanno mettendo in atto. Ebbene, su questo argomento la legge parla davvero chiaro e non lascia spazio a nessun dubbio.

Simulare una vendita: che cosa dice la legge in merito?

Quindi, una volta capito di che cosa stiamo parlando, la domanda principale resta la stessa, portare avanti la simulazione di una proprietà si può considerare un reato? La risposta è che le cose sono davvero parecchio complicate, non si tratta solo di un reato ma è anche un qualcosa disciplinato dal codice civile.

Vendita simulata: che cosa dice la legge in merito
Casa in vendita (Giustiziagiusta.info)

In genere la simulazione di una vendita, a prescindere da chi la porta avanti, viene utilizzata per alcune diverse ragioni, che sono:

  • evasione fiscale: per ridurre il pagamento delle tasse, ad esempio per intestare la casa al coniuge o al figlio ed evitare l’Imu sulla prima casa;
  • frode ai creditori: per non rendere pignorabili i propri beni in presenza di debiti;
  • eludere le norme sulla tutela degli eredi legittimari: per evitare che un coniuge o un figlio possa contestare una donazione fatta a un’altra persona con la cosiddetta “azione di riduzione per lesione della quota di legittima”.

E non è finita qua, la cosa importante da tenere a mente è che tutti possono portare avanti una simulazione di contratto, perché la cosa che basta è che ci sia un accordo tra le due persone che vogliono mettere in atto la questione.

E quindi che cosa si deve fare, nel caso in cui, questo evento possa in qualche modo danneggiare terze persone? Tanto per cominciare non possono denunciare la persona che ha simulato la vendita perché questo comportamento non integra un reato, si parla piuttosto di un illecito civile. Quindi, chi è stato danneggiato, può andare al Tribunale per fare accertare la simulazione, ossia la falsità del contratto. In tal caso il giudice annulla il contratto.

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