Se anche tu hai un conto cointestato con il tuo partner o con un famigliare, ecco perché dovresti subito chiuderlo: la motivazione è seria.
Il conto cointestato è un conto corrente del quale sono titolari due persone: a seconda delle caratteristiche, su questo conto può operare ognuno dei due correntisti in modo autonomo oppure può essere necessaria la firma di entrambi per ogni operazione.
Si parla nel primo caso di firma disgiunta e nel secondo caso di firma congiunta. Molto usato in famiglia, soprattutto tra moglie e marito o comunque tra partners, in realtà ha dei rischi importanti.
Si tratta di un contratto che viene concluso con la banca e che, per la sua natura di essere cointestato, ha diversi vantaggi: nel caso di una coppia, infatti, permette di mettere insieme i due redditi e quindi di avere una base economica comune a cui fare riferimento per le spese.
Dall’altro lato, nel caso in cui venga aperto da un genitore e da un figlio, permette al primo di “controllare” il secondo se ancora minorenne e consente al secondo di monitorare il primo quando, con l’avanzare dell’età, ha bisogno di un aiuto in più. Anche questo tipo di conto, però, ha dei rischi: ecco quali sono.
I rischi del conto cointestato: perché devi chiuderlo
Il conto cointestato, come abbiamo visto, ha molti vantaggi ma, dall’altro lato, ha anche diversi rischi e controindicazioni. Innanzitutto, può attirare più facilmente l’attenzione dell’Agenzia delle Entrate, soprattutto per quanto riguarda la regolarità del prelievo IRPEF: la Cassazione, quindi, ha stabilito che il fisco può procedere alla valutazione della regolarità dei movimenti per stabilire se siano leciti o meno.
Inoltre, nel caso di conto cointestato si corre anche il rischio di pignoramento se uno dei due correntisti è inadempiente a una propria obbligazione.
Si tratta di una procedura esecutiva con cui il creditore soddisfa il suo credito nei confronti del debitore: questo pignoramento, però, va a indebolire solo ed unicamente la quota del correntista inadempiente, quindi il 50% delle somme contenute.
Anche la banca stessa può decidere di compensare un proprio credito approfittando del conto cointestato: se, per esempio, una persona è intestataria di un conto cointestato con un’altra e questa seconda ha un debito nei confronti della banca, allora l’istituto di credito può prelevare dal conto senza avvisare il debitore, sempre nel rispetto dei limiti del 50% appartenente al primo correntista.