Questione di giorni e poi estate sarà, stagione in cui molti staccheranno la spina per godersi giorni di meritato riposo. Niente di meglio e più salutare di un ristoro per recuperare le energie dopo le fatiche di un anno intero.
Avverrà lo stesso anche per i principali mercati finanziari mondiali? Non è dato saperlo, il futuro resta sempre di difficile discernimento: lo si prova a prevedere, ma di certezze …zero! Intanto c’è che molte Borse mondiali continuano a correre anche nel 2024, così com’è successo nel mese appena archiviato.
I listini milanesi non hanno fatto eccezione a tale mega trend di fondo. Per averne una (piccola) riprova, i migliori titoli di Piazza Affari hanno guadagnato più del 10% a maggio mentre i peggiori hanno perso tra il 5 e l’8%. Precisiamo che la nostra analisi si ferma esclusivamente ai soli 40 titoli del Ftse Mib.
Le azioni del Ftse Mib che hanno peggio delle altre
Partiamo dalle azione che hanno fatto peggio delle altre e i cui valori di mercato si sono sgonfiati rispetto ad aprile. In genere si tratta di cali di modesta entità (sempre su base mensile) fatti di pochi punti percentuali, a testimoniare il buon stato di salute del Ftse Mib. A volte si tratta di normali storni dei valori dopo mesi di robusti rialzi, com’è nel caso di Iveco per esempio.
Tra i titoli che hanno lasciato sul terreno tra il 4 e il 5% troviamo i titoli Iveco, appunto, Recordati e Monclear. Nel range 5-6% ecco invece due titoli industriali Ferrari (automotive) e Brunello Cucinelli (tessile, abbigliamento e accessori).
Il “peggior” calo in assoluto di maggio, invece, spetta a un titolo bancario, Banca Popolare di Sondrio. L’azione aveva chiuso aprile al prezzo di 7,86 € mentre alla chiusura di venerdì 31 maggio ha segnato 7,195 €.
I migliori titoli di Piazza Affari hanno guadagnato più del 10% a maggio mentre i peggiori hanno perso tra il 5 e l’8%
Più densa di presenze e più ricca di percentuali segnate, invece, è stat la lista dei ‘migliori’ di maggio. Tra le blue chip che hanno avuto rialzi intorno al 7% incontriamo Telecom (in parziale recupero dopo il mega tonfo del 7 marzo) Amplifon, Diasorin e Mediobanca. Ancora meglio (in area +8% circa) troviamo titoli 2 bancari e 1 industriale che ormai da molti mesi stanno regalando gioie a chi li aveva inseriti in portafoglio. Nello specifico stiamo parlando di Banca MPS e Banco BPM da un lato, di Leonardo (ex Finmeccanica) dall’altro. Si piazza poco sotto il 10%, invece, il rialzo di Nexi, azienda leader nei servizi e nelle infrastrutture per il pagamento digitale. Il podio dei rialzi sopra il 10% di maggio, tuttavia, è appannaggio di Unipol Gruppo (+13,5%) e Prysmian (16,5%).