5 o 15 anni di contributi bastano per le nuove pensioni ufficializzate dall’INPS adesso

La pensione del futuro sarà un privilegio per settantenni: ce lo sentiamo ripetere ogni giorno. Ma ci sono un paio di eccezioni che confermano la regola…  

Ormai lo sappiamo a memoria: per andare in pensione di vecchiaia ordinaria servono almeno 20 anni di contributi e 67 anni di età. Tradotto: la maggior parte dei lavoratori potrà mettersi a riposo solo dopo essere arrivata a un passo dalle 70 candeline o addirittura oltre. Ma questa è la regola generale. In certi casi, la soglia minima dei 20 anni di contributi può abbassarsi sensibilmente, con l’accesso all’agognata pensione in virtù di solo 5 o 15 anni di contributi. Ecco come e quando.

5 o 15 anni contributi con nuove pensioni ufficializzate inps
In determinati casi, la soglia minima dei 20 anni di contributi per l’accesso alla pensione può abbassarsi sensibilmente (Giustiziagiusta.info)

La prima distinzione da fare è quella tra soggetti contributivi e soggetti retributivi/misti. Se si è iniziato a lavorare dopo il 1996, alla pensione anticipata contributiva si accede con 64 anni di età, 20 anni di contributi e un trattamento economico non inferiore a 3 volte l’assegno sociale (2,8 volte per le donne con un figlio e 2,6 per le donne con 2 o più figli). Ma esiste anche la pensione di vecchiaia a 71 anni con 5 anni di contributi: in questo caso, occorre aver iniziato a lavorare dopo il 1995. E non è tutto.

Le pensioni “speciali” per chi ha pochi anni di contributi

Non tutti sanno che sono ancora attive – anche se difficilmente utilizzabili per tutta una serie di ragioni – le cosiddette “deroghe Amato”. I lavoratori che hanno maturato 15 anni di contributi entro il 31 dicembre 1992 potranno andare in pensione anche nel 2024.

metodo per andare prima in pensione
Per uno “sconto” importante in termini di anni di contributi occorre far riferimento alle cosiddette “deroghe Amato”. (Giustiziagiusta.info)

Idem per coloro che sono stati autorizzati ai versamenti volontari entro la stessa data. Inoltre, non occorre che il lavoratore abbia provveduto ai versamenti: è sufficiente l’autorizzazione dell’Inps.

Ma c’è anche il caso di chi ha un’anzianità contributiva di almeno 25 anni (con primo accredito a qualsiasi titolo 25 anni prima della domanda di pensione) e 10 anni di lavoro coperti con meno di 52 settimane di versamenti: pur senza i famosi 20 anni di contributi, può accedere alla pensione.

A ben vedere, i 15 anni di contributi possono essere sufficienti anche per chi ha aderito al computo nella Gestione Separata Inps. Se il lavoratore ha iniziato a versare contributi prima del 1996, con un solo mese di contributi nella Gestione Separata può chiedere il computo con il sistema contributivo e andare in pensione con 15 anni di contributi (ma 71 anni di età, se non ha maturato 20 anni di contributi). Ciascuno faccia i suoi conti…

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