Divorzio cattolico, tutte le novità sull’annullamento del matrimonio da parte della Sacra Rota

In determinati casi la Sacra Rota permette di annullare il matrimonio, ecco tutto quello che bisogna sapere sul divorzio cattolico.

Matrimonio in chiesa come funziona il divorzio cattolico
Come funziona il divorzio cattolico, o meglio dire l’annullamento del matrimonio – giustiziagiusta.info

Per i cattolici il matrimonio celebrato in chiesa a opera di un sacerdote è uno dei sette Sacramenti stabiliti dalla dottrina ed il suo valore è molto importante, oltre a essere un legame “eterno” in quando non scindibile. Tuttavia, in alcuni casi, si può richiedere l’annullamento del matrimonio presso il Tribunale Ecclesiastico, comunemente noto come Sacra Rota.

Ma attenzione, non si tratta di un vero e proprio divorzio cattolico, perché la Chiesa non ammette il divorzio, cioè la fine dell’unione tra due coniugi dopo la pronuncia delle formule del matrimonio in chiesa. Si può parlare, appunto, di annullamento del matrimonio religioso.

Come si fa a chiederlo e in quali casi la Chiesa cattolica permette di “cancellare” un matrimonio canonico celebrato da un sacerdote cattolico in chiesa?

Su cosa si basa il matrimonio cattolico e come è possibile farlo annullare (anche se non è un vero divorzio)

Il matrimonio cattolico si basa su alcuni principi fondamentali che sono la fedeltà dei due coniugi, la procreazione e l’indissolubilità. Da questo presupposto si parte per capire quali sono i motivi che possono rendere valida la richiesta di annullamento del matrimonio religioso da parte della Sacra Rota.

Divorzio cattolico
Divorzio cattolico, si può chiedere l’annullamento del matrimonio presso la Sacra Rota – giustiziagiusta.info

In sostanza, si può richiedere l’annullamento del matrimonio religioso nel caso in cui uno dei coniugi non sia fedele e reiteri le sue relazioni extraconiugali. O anche nel caso in cui non si consumi il matrimonio. Quindi non ci sia la possibilità pratica della procreazione, anche se si è infertili o impotenti. E in caso di riserva mentale, matrimonio simulato e se non c’è il consenso da parte di uno dei coniugi.

Non solo, è possibile presentare la domanda di annullamento del matrimonio cattolico anche nel caso in cui ci siano tra i coniugi atti di violenza fisica (anche aborti procurati) o psicologica o se uno dei coniugi sia affetto da mammismo, cioè non riesce a staccarsi dalla mamma o dal papà.

Altri elementi che permettono l’annullamento del matrimonio sono l’errore di identità della persone sposata o sulle sue qualità. Ad esempio se c’è stato occultamento della propria condizione di sterilità o se si è scoperta la presenza di figli nati da una precedente relazione. Ma anche nel caso in cui ci sia stata una carcerazione del coniuge precedente al matrimonio di cui non si era a conoscenza.

Come detto, il divorzio cattolico non esiste nell’eccezione classica del divorzio civile. Infatti la richiesta che si fa rivolgendosi al Tribunale Ecclesiastico riguarda l’annullamento del matrimonio religioso.

Per farlo occorre rivolgersi a un avvocato ecclesiastico. Il quale redigerà il libello, cioè il documento che attesta la situazione dei coniugi che presenterà al Tribunale Ecclesiastico regionale del luogo di residenza del coniuge richiedente l’annullamento o del luogo di celebrazione del matrimonio.

In seguito il vicario giudiziale nominerà un collegio composto da tre giudici. I quali valuteranno il caso, sentendo privatamente anche eventuali testimoni. Dopo l’annullamento del matrimonio da parte della Sacra Rota gli ex coniugi potranno, se lo desiderano, sposarsi nuovamente in Chiesa con una celebrazione del rito a opera del sacerdote.

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