Condominio minimo, che cos’è e come funziona

Condominio minimo chiariamo di seguito che cos’è e come funziona questa tipologia di immobile che ha caratteristiche diverse da un condominio classico.

Condominio minimo cos'è come funziona
Cos’è e come funziona il condominio minimo -giustiziagiusta.info

Tutti hanno un’idea di base di cosa sia un condominio, cioè un edificio in cui ci sono degli appartamenti che possono essere adibiti a uso residenziale oppure ad uso di ufficio o altro. Ma quando ci si trova davanti a un condominio minimo? Quali sono le caratteristiche di questo tipo di edificio?

Partiamo dal dire che il condominio minimo è anche conosciuto con il nome di minicondominio. Questo però non deve far pensare alla grandezza dell’edificio o degli appartamenti in esso presenti. Andiamo allora a chiarire con precisione quali sono tutte le particolarità del condominio minimo

Cos’è un condominio minimo e come funziona

Per definire un condominio minimo c’è bisogno di un numero minimo di proprietari e, ovviamente, anche di un numero massimo, oltre il quale si comincia a parlare genericamente di condominio. Per formare un minicondominio c’è dunque bisogno di almeno due proprietari. I quali condividono della parti dello stabile o della zona esterna, come il vano scale, l’androne dell’ingresso, un garage o in giardino.

Condominio minimo con giardino
Condominio di poche unità abitative con giardino, le regole da conoscere – giustiziagiusta.info

Abbiamo quindi chiarito che il numero minimo di proprietari per dire che siamo di fronte a un condominio minimo è due, invece il numero massimo delle unità immobiliari che possono insistere in questa tipologia di edificio è quattro. Oltre i quattro locali e fino a otto possiamo tranquillamente parlare di un condominio piccolo, poi si parla di condominio grande.

Come funziona il condominio minimo? In sostanza funziona come qualsiasi altro tipo di condominio, si applicano le norme generali dei condomini e le regole che tutti gli inquilini devono rispettare sono le stesse stabilite per legge.

Quindi, per voler fare un esempio, i proprietari di un condominio minimo dovranno provvedere alla ripartizione delle spese per le parti comuni applicando le tabelle millesimali.

Il vantaggio, se vogliamo dire così, è che nel condominio minimo non occorre nominare un amministratore di condominio per legge. Si può semplicemente stilare di comune accordo un regolamento condominiale da rispettare. Ce ne sono di precompilati anche scaricabili online.

Questo significa che tutti gli adempimenti burocratici devono essere compiuti dai singoli proprietari, non essendoci una figura terza chiamata a gestire questi affari. Ovviamente si deve comunque essere convocata un’assemblea nella quale poter esporre eventuali problemi.

Durante l’assemblea si decide anche chi si occuperà di presentare la domanda con il modello A5/6 presso l’Agenzia delle Entrata per ottenere il codice fiscale per il condominio, che è obbligatorio per legge.

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