Un insolito stratagemma per proteggersi dai predatori: la difesa “fecale”

Il regno animale si rivela ogni giorno sempre più incredibile con le sue mille sfaccettature. Ogni creatura ha la sua peculiarità e c’è anche chi usa la cacca per difendersi dai predatori.

Ogni animale presente sulla terra e nel regno sottomarino è unico nel suo genere. A catturare maggiormente l’attenzione, tuttavia, è la popolazione che vive nei sette mari. Mentre i suoi abissi sono ancora inesplorati, misteriosi e con leggendarie creature ancora da scoprire, quelli che si aggirano a portata di uomo sono stati studiati attentamente. Tra i giganti del mare si trova il capidoglio, che con astuzia riesce a sfuggire al suo predatore per eccellenza: l’orca.

Prede e predatori: l’ingegno aiuta a mettersi in salvo

Il capidoglio è un cetaceo che può raggiungere grandi dimensioni e, nonostante sia anch’esso uno dei predatori più temuti, quando serve ha bisogno di nascondersi e scappare dalle orche. Quest’ultima specie è considerata non come un predatore qualunque, ma un superpredatore in cima alla catena alimentare. Proprio l’orca, se ne ha la possibilità, attacca e si ciba del capidoglio. Ma questo non gli rende di certo la vita facile. Con la tecnica della difesa “fecale”, riesce con ingegno e maestra a scappare dal suo aggressore. Il metodo, come suggerisce il nome, è messo in pratica utilizzando le feci.

Un insolito stratagemma per proteggersi dai predatori: la difesa “fecale”

I capidogli hanno sviluppato, quindi, un metodo insolito ma efficace per tenere a bada le orche: la loro cacca. Quando un branco di orche si avvicina ad un gruppo di capidogli, questi ultimi espellano una gran quantità di feci in modo da creare una specie di muro. Oltre ad essere un muro divisorio, le feci del capidoglio sono anche molto maleodorante e contengono sostanze chimiche che possono irritare gli occhi e le vie respiratore delle orche, le quali sono costrette a ritirarsi e lasciare andare la preda. Questa defecazione difensiva è molto utile ai capidogli quando si tratta di scappare dal superpredatore per eccellenza.

Guardandolo da spettatori, il fenomeno appare come una nuvola rossa che dal fondo sale fino in superficie, che in un primo momento ricorda il sangue, invece è solo cacca acida. La strategia difensiva è un perfetto esempio di come il capidoglio si sia adattato e evoluto fino ad acquisire questa ingegnosa tecnica di sopravvivenza contro i predatori. Mentre ci sono animali che per difendersi si mimetizzano oppure possiedono una naturale corazza, specie come il capidoglio devono reinventarsi per difendersi.

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