Arriva la riforma delle pensioni nel 2025? Vantaggi e svantaggi per i lavoratori

Tra le varie riforme che il Governo ha in calendario, quella del sistema previdenziale è senza dubbio ai primi posti come priorità. Tanto è vero che c’è chi sostiene che arriva la riforma delle pensioni nel 2025, anche se non come molti la immaginerebbero.

Infatti, si corre il rischio di produrre misure che anche se prevedono età di uscita anticipate rispetto ad oggi, non sono così vantaggiose. Prima di tutto perché non si torna indietro all’epoca ante-Fornero. E poi perché si tratta di misure altamente penalizzate.

Arriva la riforma delle pensioni nel 2025? Vantaggi e svantaggi per i lavoratori

Prima della riforma Fornero c’erano pensioni di vecchiaia molto vantaggiose. E c’erano pensioni anticipate che rispetto alle regole di oggi, erano nettamente migliori. Donne in pensione a 60 anni di età e uomini a 65 anni e tutti con 20 anni di contributi. Erano le regole delle pensioni di vecchiaia. Poi, le pensioni di anzianità si prendevano con 40 anni di contributi e senza limiti di età. Inoltre, con la quota 96, completandola a partire dai 60 anni di età e dai 35 anni di contributi, si poteva andare in pensione. Oggi invece abbiamo le pensioni di vecchiaia uguali per donne e uomini a 67 anni con 20 di contributi. E quelle anticipate, che sono l’alter ego delle pensioni di anzianità di una volta, che si prendono con 42,10 anni di contributi. Per le donne queste prestazioni prevedono un anno di contribuzione in meno.

Ecco le nuove misure, ma siamo sicuri che siano necessarie?

Ripristinare tutto come era una volta è un sogno per molti lavoratori. Ma rischia di rimanere tale, perché è praticamente impossibile cancellare con un colpo di spugna la riforma Fornero. Si cercano soluzioni tampone, come può essere la quota 41 per tutti. In questo caso, non si tornerebbe ai 40 anni di contributi delle pensioni di anzianità, ma il vantaggio ci sarebbe comunque. Solo che per il progetto di riforma su cui si lavora adesso, pare che la misura possa nascere con un ricalcolo contributivo. Il che significa pensioni anticipate sì, ma penalizzate come importi. E per di più si pensa a far diventare tutte le altre misure di pensionamento contributive. La flessibilità diventa possibile quindi, ma con un particolare passaggio di metodo di calcolo delle pensioni che rischiano di rendere queste misure una cosa da evitare per molti lavoratori. Praticamente, si corre il rischio di peggiorare la situazione rispetto all’attuale Legge che regola la previdenza sociale.

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