Amministratore di sostegno: chi è, chi lo nomina in caso di incapacità da parte di un anziano

Facciamo chiarezza sulla figura dell’amministratore di sostegno e su quali sono i suoi poteri dopo la nomina ufficiale.

Amministratore di sostegno
Amministratore di sostegno, come funziona e che poteri ha – giustiziagiusta.info

L’amministratore di sostegno è una figura prevista dalla legge italiana per aiutare e proteggere le persone che, per varie ragioni, non sono in grado di gestire in modo autonomo i propri interessi patrimoniali e personali.

Si può trattare di anziani che non hanno più contezza di sé o di persone con inabilità fisiche o psichiche tali da richiedere la presenza di una persona che possa curare i propri interessi.

Qui di seguito andiamo a chiarire chi è l’amministratore di sostegno, quali sono le use competenze, chi lo nomina e come può svolgere le attività che gli competono.

Chi è e cosa fa l’amministratore di sostegno

Come spiegato nei codici (art. 404 e seguenti del Codice Civile e Legge n. 6 del 9/1/2004), l’amministrazione di sostegno è una figura rivolta a tutte le persone che per effetto di una menomazione, sia fisica che psichica, si trovano nell’impossibilità di provvedere, anche in via temporanea, ai propri interessi e che non hanno la piena autonomia nella vita quotidiana.

Amministratore di sostegno come funziona
Amministratori di sostegno, guida al funzionamento – giustiziagiusta.info

L’amministratore di sostegno è dunque la figura prevista per assistere e rappresentare una persona che, per effetto di una menomazione fisica o di un infermità o di una menomazione psichica, si trovi nell’impossibilità – anche temporanea – di provvedere ai propri interessi. Ci si riferisce quindi ad anziani, anche ricoverati in RSA, disabili fisici o psichici, alcolisti, tossicodipendenti, malati, ecc.

Questa figura può essere nominata dal tribunale su richiesta del tutore, di un parente o familiare stretto, del pubblico ministero o della stessa persona interessata.

Può essere una persona fisica o giuridica, come ad esempio un avvocato, un parente o un ente. Il fattore fondamentale è che la figura scelta sia idonea a svolgere la funzione di assistenza e rappresentanza del soggetto protetto.

È importante sottolineare che l’amministratore di sostegno non può essere un soggetto che abbia interessi in conflitto con quelli della persona assistita. Infatti il suo compito è di assistere e rappresentare la persona bisognosa di sostegno nell’amministrazione dei propri beni. Come ad esempio la pensione, e nella gestione degli affari personali, garantendo il rispetto della sua volontà e dei suoi interessi.

L’amministratore di sostegno deve agire nell’interesse esclusivo della persona assistita che si trova in situazioni di vulnerabilità, garantendone la tutela e la protezione, anche perché deve rendere conto delle proprie azioni al tribunale che lo ha nominato.

Infatti nel decreto di nomina c’è il ventaglio di atti previsti per quanto riguarda la normale amministrazione. Mentre per le attività non elencate l’amministratore di sostegno potrà agire solo su autorizzazione del giudice tutelare.

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